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“Ma quale Gomorra: le stese di camorra sono un dramma, sbagliato sottovalutare così”

Leonardo Impegno (Partito Democratico) replica al questore De Iesu: “Non si può sottovalutare il fenomeno delle stese, non si tratta solo di ragazzi che imitano la serie tv Gomorra”.
A cura di Cir. Pel.
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Impegno, a lei non sono piaciute le parole del questore di Napoli Antonio De Iesu sulle cosiddette ‘stese' che sarebbero state incrementate dalla serie tv Gomorra, perché?
Innanzitutto, fuori da ogni equivoco, voglio esprimere la mia gratitudine al questore e alle forze dell'ordine per l’impegno costante e quotidiano a tutela della sicurezza dei napoletani, spesso in condizioni difficili. Detto questo, vorrei che sulla mia riflessione si aprisse una discussione, che coinvolgesse magari il questore e le istituzioni cittadine: non si può sottovalutare un fenomeno, quello delle stese, derubricandolo a questione imitativa di ragazzi che scimmiottano Gomorra. Si tratta di comportamenti criminali, altro che ragazzate. Sono assolutamente d’accordo con il presidente Vincenzo De Luca quando dice che bisogna ripartire da scuole e famiglie.  È a loro che vanno forniti gli strumenti necessari per formare i bambini prima e gli adolescenti poi.

Scusi, ma nel dibattito politico su Napoli e la sicurezza si parla sempre di centro storico e Chiaia. Ma non pensa che in questi anni delle periferie Occidentale e Orientale non si sia parlato per nulla?

Io giro la città da sempre: da Barra-San Giovanni-Ponticelli all’area nord, conosco bene tutte le problematiche e negli anni scorsi ho denunciato – spesso da solo – le stese prima ancora che se ne parlasse a causa di gomorra. Ricordo ancora i proiettili conficcati nelle serrande dei negozi a Ponticelli, le denunce del sindacato inquilini del Sunia che lamentavano il fenomeno. Solo chi non vive la città può pensare che le stese siano l’effetto di Gomorra. Ci sono sempre state: la fiction ha semplicemente raccontato e amplificato la realtà.

Ma lei lo vede Gomorra? Fa vederlo ai suoi figli? che ne pensa?
Mia figlia non può vederla perché ha 8 anni. Io la vedo, dico che artisticamente è una fiction davvero ben fatta e non sono d’accordo con il sindaco Luigi De Magistris che l’ha attaccata. sistono centinaia di film e fiction sulla criminalità. De Magistris, anziché scaricare sempre la responsabilità sugli altri, si interroghi sulle condizioni di vita dei ragazzi nei quartieri a rischio: sono le stesse che vediamo in Gomorra? Talvolta purtroppo sì. Non voglio essere populista: è chiaro la sicurezza non è competenza del sindaco, ma il decoro e la vivibilità urbana sì. Lavorare per un’intesa tra residenti e esercizi commerciali a Chiaia, ad esempio, è una specifica competenza del Comune. Io, da genitore prima ancora che da uomo pubblico, non posso tollerare che tutto ciò continui ad avvenire nella mia città. Per questo lavorerò affinché nella prossima legislatura si preveda un piano speciale per educazione, formazione e lavoro per Napoli e l’area metropolitana.

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