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“Ma quali delinquenti, i rom di Giugliano sono esseri umani”

Anna Fabiano è un’insegnante della scuola Ilaria Alpi di Scampia, che fino a poco tempo fa accoglieva circa 100 bimbi rom prima dello sgombero del campo di Giugliano. Dopo il post del Comune di Casapesenna, in cui si invita a far attenzione “al fenomeno della delinquenza”, ricorda che quello che è successo a Roma. E che potrebbe succedere anche qui.
A cura di Gaia Martignetti
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«Resto basita, come se stessimo parlando di delinquenti. Facciamo mente locale di quello che è successo a Roma l'altro giorno e quali sono state le parole del Papa. Trovo inaudito che si pensi che si abbia a ch fare con delinquenti. Sono famiglie che non sanno dove andare». Anna Fabiano è un'insegnante della scuola Ilara Alpi di Scampia, che conosce bene quelle famiglie, soprattutto i circa 300 minorenni che ne fanno parte. Per molti, sono i "rom sgomberati dal campo di Giugliano", per lei, ragazzi che si costruivano un futuro diverso.

Circa 100 di loro erano e lo sono ancora, suoi alunni. E dopo il post del Comune di Casapesenna, in cui si avvisa la cittadinanza della possibilità di trovarsi nella "condizioni di locare abitazioni a persone che infrangono la legge, al fine dunque di contrastare il fenomeno della delinquenza", spiega quanto sia pericoloso un sindaco che mette in guardia rispetto a una possible invasione.

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«Non giustifico l'occupazione di un campo», spiega Fabiano. Ma, continua l'insegnante dei bambini sgomberati dal campo rom, bisogna ricordarsi che non sono delle beste ma esseri umani. Circa 100 di questi bimbi, sono stati accolti nella scuola Ilaria Alpi, grazie a un pulmino che li prelevava e li accompagnava verso un futuro migliore. Ora, che nessuno sa dove sono, forse a scuola non ci torneranno. Anche il Padre comboniano Alex Zanotelli,ha sottolineato come ci sia un'emergenza che definisce "Progrom dei rom". "I rom sono fuggiti e sostano sotto un cavalcavia, aspettando la buona stella", si legge in un lungo comunicato. C'è anche un'altra cosa che attende, paziente. Sono i quaderni di quei 100 bimbi, che resteranno sui banchi di scuola, spiega Anna Fabiano. Ma forse i loro proprietari non torneranno.

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