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Marina Confalone vince il David di Donatello e lo dedica ai napoletani di buona volontà

Marina Confalone vince il David di Donatello e lo dedica alla sua città, dalla quale non si è mai staccata. Fra i personaggi più riusciti di una lunga e importante carriera teatrale e cinematografica ricordiamo i ruoli per Eduardo De Filippo, il personaggio riuscitissimo di Rachilina in Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo e Parenti Serpenti di Mario Monicelli.
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"Alla mia terra, ai napoletani che hanno buona volontà", al mio compagno Gigi, che ha molta buona volontà con me". Così Marina Confalone accetta il premio come miglior attrice non protagonista ai David di Donatello 2019 ed è un bel ritorno per una delle attrici napoletane più stimate in vari ambiti, dal teatro al cinema. Marina Confalone ha vinto il riconoscimento per l'interpretazione di Zí Marí in ‘Il vizio della speranza' di Eduardo de Angelis.

Non è difficile vederla passeggiare col cagnolino nella zona di Santa Lucia, nella Napoli che non ha mai lasciato nonostante i successi avessero potuto portarla a Roma o a Milano: Marina Confalone è stata capace di fissare nella memoria di napoletani di varie generazioni personaggi deliziosi; merito dei registi e della trama, merito sicuramente suo e delle sua capacità intuite per primo da Eduardo De Filippo che la volle nella commedia delle commedie: Natale in Casa Cupiello dove le fece interpretare Olga, la moglie del signor Pastorelli.

Altro personaggio rimasto indelebile e ancora ora motivo di identificazione per l'attrice : Rachilina, la cameriera di Così parlò Bellavista diretto da Luciano De Crescenzo. E ancora: una dei ‘parenti serpenti' di Mario Monicelli e poi truffatrice nel "Pacco doppio pacco e contropaccotto" di Nanni Loy. Il tutto senza mai ‘svendersi' e restando ancorata allo studio e alla sperimentazione.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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