Ufficialmente Clemente Mastella si è dimesso da sindaco di Benevento perché insofferente alle pressioni e ai ricatti di pezzi di maggioranza litigiosa, ed ha tempo sino al 22 febbraio per fare marcia indietro. Si è dimesso, però, qualche giorno dopo l’esecuzione a gennaio di una misura cautelare della Dda di Napoli contro i traffici di droga del clan Sparandeo, che hanno portato alla luce fatti e circostanze imbarazzanti per alcuni politici locali. Fanpage.it ha letto le circa 330 pagine dell’ordinanza. Che quasi certamente ha impresso un colpo d’acceleratore alle dimissioni, alle quali Mastella pensava da tempo. In queste carte ci sono due notizie che riguardano la sua amministrazione. C’è un consigliere comunale eletto in Forza Italia, Nanni Russo, molto vicino all’ex ministra Nunzia De Girolamo, intercettato mentre si lamenta al telefono di non aver ricevuto voti dagli Sparandeo. C’è un’ambientale in cui due arrestati del blitz di gennaio, Carmine Morelli e Luigi Coviello, parlano della possibilità di far assumere per tre mesi, due generi di Morelli nell’Asìa, l’azienda comunale dei rifiuti. E’ riassunta così sul provvedimento: “Carmine chiede se a dirglielo sia stato Renato (?). Luigi risponde di sì”!
Renato non è stato identificato dagli investigatori della Mobile di Benevento, mentre alcuni filoni di indagine proseguono. Mastella forse immagina, perché è uomo di mondo e si informa con attenzione, che la pioggia di quest’ordinanza potrebbe trasformarsi in una tempesta che è meglio affrontare da sindaco dimissionario. E poi magari farsi rieleggere dopo aver realizzato il programma annunciato in un’intervista ad Antonello Caporale su ‘Il Fatto quotidiano’: “Faccio piazza pulizia, ripulisco tutte queste fetenzie”.
Gli arresti erano stati già compiuti e infatti Mastella nell’intervista parla delle vicende giudiziarie e le mette tra le ragioni del suo disagio. Caporale fa un errore in una domanda e risposta. “Parecchi alleati si sono dimostrati infidi”. La risposta viene così riportata: “Un mio consigliere comunale perfino arrestato in una retata della Dia”. Il giorno dopo, la firma del Fatto chiederà scusa, correggendo: il consigliere era stato solo intercettato.
L’ordinanza contiene circostanze imbarazzanti anche per il centrosinistra di opposizione. Uno degli Sparandeo, si legge, aprì un comitato elettorale di ‘Alleanza Riformatista’, lista civica alleata al Pd e al candidato sindaco avversario di Mastella, Raffaele Del Vecchio. Ma le più interessanti sono quelle che coinvolgono il centrodestra che ha vinto le amministrative del 2016.
Si tratta di intercettazioni telefoniche risalenti a poco dopo le elezioni. Si ascolta un consigliere della maggioranza di Mastella, il medico Giovanni Russo detto ‘Nanni’, eletto in Forza Italia, che si lamenta di non aver ricevuto dagli Sparandeo le preferenze sulle quali contava.
Intercettazione del 6 giugno 2016, impressa sulle carte perché secondo gli inquirenti rinforza la tesi secondo cui Russo, che non è indagato in questo procedimento, avrebbe disposto in passato ricoveri ospedalieri di comodo per esponenti del clan in modo da attenuarne le misure cautelari durante alcuni periodi festivi, ed in cambio di questi piaceri sperava di ricevere voti che invece non ha avuto.
Infatti Russo è arrabbiato. Ce l’ha con gli Sparandeo. L’interlocutore, di nome L. prova a calmarlo, a ricordargli che i 300 voti ottenuti non sono mica pochi. Russo non si quieta.
“Quei porci di merda… no deve uscire a tragedia… perché a uno gli ho fatto fare Natale a casa… a un altro gli ho fatto fare Pasqua… all’anima di vi chi è morto… io se li trovo vi faccio vedere che succede…”.
L. Nanni ma forse non ti rendi conto di quante sono 300 persone.
Russo: Ma quante sono 300 persone? Tutte di Nunzia… L. al di fuori dei nostri sono tutti di Nunzia!”
Nunzia è l’ex ministra Nunzia De Girolamo. Gli inquirenti ne sono certi. Con altrettanta sicurezza, va sottolineato che De Girolamo è totalmente estranea alle vicende giudiziarie degli Sparandeo. Con analoga certezza, si può scrivere l’ex ministra è legata a Russo da un rapporto di amicizia e vicinanza politica noto e alla luce del sole. Sia perché fu De Girolamo ad annunciare la candidatura di Russo alle comunali, sia perché è agli atti un’altra vicenda giudiziaria che risale proprio al giugno 2016 e poi finita per entrambi con l’archiviazione a Roma delle accuse di corruzione in atti giudiziari: un appuntamento a tre del 18 giugno 2016 tra De Girolamo, Russo e il pm di Benevento Giacomo Iannella, in casa del medico, nel quale si sarebbe discusso – secondo le accuse poi cadute – di un come intercedere nel processo che vede De Girolamo imputata di associazione a delinquere per le presunte pressioni nella gestione dell’Asl di Benevento (l’indagine per cui si dimise da ministra) e di come aiutare Iannella presso il Csm riguardo alla nomina di procuratore capo di Benevento, per la quale aveva fatto domanda. Questa intercettazione è stata utilizzata anche nell’inchiesta di Roma: per rimarcare il legame tra l’ex deputata e il medico consigliere.
Mastella in più occasioni pubbliche, prima e dopo le dimissioni, ha ricordato che in una eventuale nuova maggioranza “non potranno esserci consiglieri intercettati in inchieste di camorra”. Quindi non fa nulla per nascondere la sua irritazione. Rivolta a un consigliere comunale di Forza Italia. Forse anche all’ex ministra che ne fu sponsor.
Mastella avrà saputo anche dell’intercettazione ambientale del 24 aprile 2017, registrata quando è sindaco da un anno. È quella di Morelli e Coviello, delle assunzioni nell’azienda comunale dei rifiuti e della presunta intercessione di un tale Renato. C’è molta curiosità di sapere chi sia questo Renato e se davvero due presunti malavitosi avevano agganci per infiltrarsi in una municipalizzata, o stavano solo millantando. Forse è una di quelle ‘fetenzie’ sulle quali il sindaco vuole fare ‘piazza pulita’.