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Medico picchiato al Cardarelli, la versione dell’accusato: “Strattonato e insultato”

Mario Salvi, l’uomo accusato di aver dato un pugno ad un cardiologo dell’ospedale Cardarelli di Napoli, lo scorso 5 giugno, fornisce un’altra versione: “Il dottore mi ha detto che non poteva visitare mia moglie (malata di Alzheimer, ndr). Poi mi ha insultato e mi ha strattonato. Per divincolarmi forse l’ho colpito in faccia” ha raccontato l’uomo a Fanpage.it.
A cura di Valerio Papadia
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Mario Salvi, l'uomo accusato di aver aggredito un medico all'ospedale Cardarelli di Napoli lo scorso 5 giugno
Mario Salvi, l'uomo accusato di aver aggredito un medico all'ospedale Cardarelli di Napoli lo scorso 5 giugno

È differente la versione che Mario Salvi, l'uomo accusato di aver aggredito, lo scorso 5 giugno, un cardiologo dell'ospedale Cardarelli di Napoli, colpendolo con un pugno, ci tiene a fornire a Fanpage.it. L'uomo racconta di essere stato insultato e aggredito dal medico, che si era precedentemente attardato a parlare al telefono, quando questi gli ha comunicato che non poteva effettuare un esame cardiologico alla moglie di Salvi (malata di Alzheimer, ndr) e che questi doveva ripetere la richiesta e tornare un'altra volta in ospedale.

"Quando gli ho fatto presente le condizioni di mia moglie, il dottore mi ha risposto che non erano affari suoi. Gli ho chiesto quindi il nome, per presentare un reclamo alla direzione dell'ospedale, e mi ha risposto nuovamente che non erano affari miei. Poi mi ha strattonato il braccio e mi ha spinto tra la porta e il muro" racconta Mario Salvi, mentre mostra ancora delle escoriazioni sul braccio sinistro.

L'uomo racconta che, probabilmente per divincolarsi, ha colpito al volto il medico, che ha poi raccontato di essere stato aggredito con un pugno. Nel frattempo l'ospedale partenopeo ha aperto una indagine interna per capire cosa sia realmente accaduto quel 5 giugno, mentre Mario ha denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, come mostra alle telecamere di Fanpage.it. "Sono amareggiato non solo per me, ma per i pazienti che vengono trattati male, alcuni non hanno nemmeno i mezzi economici, non è giusto" conclude l'uomo.

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