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Migliore scaricato? Gli “antiprimarie” ora puntano su Gaetano Manfredi (e sulla condanna per De Luca)

Il rettore della Federico II è il nuovo nome nel cilindro di coloro che non vogliono le primarie del Partito Democratico che a questo punto solo il tribunale può spazzare via. Intanto, è caos in Campania: Topo, Cuomo e De Caro lavorano per stoppare Cozzolino e De Luca. La comica dei “renzi boys” che attaccano Cozzolino e De Luca sui rapporti con Forza Italia….
A cura di Carlo Tarallo
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Primarie sì, primarie no, primarie…boh? La soap opera che vede protagonista il Partito Democratico campano è arrivata quasi ai titoli di coda. Chi la spunterà? Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino riusciranno ad arrivare al traguardo del 1 febbraio prossimo, quando dovrebbero tenersi le primarie per la scelta del candidato Governatore alle Elezioni regionali 2015, già rinviate più volte? Non si sa. Quello che si sa è che da mesi le componenti del Partito Democratico più “vicine” a Stefano Caldoro (gli ex Dc capitanati da Lello Topo e Enzo Cuomo, i “renzi-boys” della Fonderia, i riformisti di Umberto del Basso de Caro) stanno mettendo in campo ogni sforzo per impedire che le primarie si svolgano. Rinvii, documenti “antiprimarie”, eccezioni, veleni, e ora l’ultima carta: Gennaro Migliore. Migliore chi?

Migliore, il catapultato  – L’ex deputato di Sel non ha fatto neanche in tempo ad aderire al Pd ed è diventato il “candidato di superamento” sponsorizzato da Topo e De Caro (si dice con la benedizione di Sua Maestà Maria Elena Boschi, ma anche di Roberta Pinotti). Migliore ha scritto alla segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione, una accorata letterina nella quale si dice disponibile (bontà sua) a sacrificarsi come “candidato unitario” del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania. “Eventualmente”, Migliore sarebbe anche disponibile a candidarsi alle primarie, sempre che esse vengano di nuovo rinviate. Non solo: Migliore ha chiesto anche alla Tartaglione la convocazione di una direzione regionale per discutere della sua disponibilità.

E anche la Tartaglione perde la pazienza – Una presa di posizione che ha provocato la risposta gelida della segretaria: “Prendiamo atto – ha scritto ieri sera la segretaria regionale – della comunicazione dell'onorevole Migliore. Invieremo, dopo aver sentito i candidati che hanno già presentato le loro candidature alle primarie, la sua richiesta alla commissione per le primarie presieduta da Antonio Amato per verificare il percorso di integrazione con le altre candidature presentate e i necessari adempimenti nel rispetto delle regole, dei tempi e dello Statuto del partito”.

Migliore candidato? E chi lo vota? – In sostanza, nessuna corsia preferenziale per Migliore: se intende candidarsi, dovrà seguire la trafila prevista dalle regole del Pd. Una doccia fredda, anzi freddissima, per gli antiprimarie campani. Vincenzo De Luca ha risposto col consueto stile diretto: “Si candidi chi vuole, non perdiamo più tempo”. Sulla stessa linea Andrea Cozzolino. Ma Migliore a candidarsi semplicemente, senza condizioni, non ci pensa nemmeno: si rischia il superflop. E così, si ritorna al punto di partenza: i suoi fedelissimi chiedono un rinvio. Un altro rinvio. Ma l’attesa è tutta per la sentenza che incombe sul capo di De Luca. I “Migliore-boys”, (Topo, Cuomo, De Caro) sperano in una condanna che tolga di mezzo il sindaco di Salerno. Una condanna che potrebbe arrivare già domani.

Spunta l'ipotesi Gaetano Manfredi – Nel caso in cui il sindaco di Salerno fosse condannato, scatterebbe la trappola anche per Cozzolino. Le primarie, secondo chi spera in questa soluzione, verrebbero annullate e Matteo Renzi catapulterebbe a Napoli il suo candidato. Che, attenzione, potrebbe non essere Migliore: nel “cerchio magico” renziano si fanno anche altri nomi, di esponenti “non politici” che potrebbero rappresentare la soluzione giusta. Alberto Irace è uno di questi, ma non l’unico. Molti “miglioristi” sulla carta starebbero già mollando Gennaro, e punterebbero sul rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, fratello del deputato del Pd Massimiliano. E allora?

E allora mentre Matteo Renzi va in tv a bacchettare chi tenta di boicottare le primarie, qui in Campania i “renzini”, i post dc e il club “amici di Caldoro”, affollatissimo nel Pd, si affidano al Tribunale di Salerno. La scelta del candidato alla presidenza della terza regione italiana è “appaltata” dai Democratici alla magistratura. Piddini che sperano nella condanna di un piddino: è questo il paradosso di un partito allo sbando. Non solo: un altro paradosso incredibile è rappresentato dall’accusa a De Luca e Cozzolino di “accordi con Forza Italia e con i cosentiniani”. E qui si sfiora la comica.

Renzi tratta con Verdini e i renziani accusano De Luca e Cozzolino – L’accusa viene infatti dai “renzi-boys” della prima ora. I fedelissimi di quel Matteo che ancora questa mattina ha incontrato Silvio Berlusconi in persona per discutere di un paio di faccenduole come l’elezione del Presidente della Repubblica e la nuova legge elettorale. Quello stesso Matteo che ha come suo interlocutore principale nello schieramento di centrodestra… Denis Verdini. Proprio lui, il più discusso dei forzisti, il più grande alleato di Nicola Cosentino quando l’ex sottosegretario era ancora attivo sulla scena politica. Renzi tratta con Verdini e i suoi “boys” accusano De Luca e Cozzolino di trattare coi verdiniani. Veleni, veleni, veleni. E il dubbio che qualcuno, nel Pd, stia facendo di tutto per favorire la rielezione di Stefano Caldoro, si diffonde…

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