Mondragone, i palazzi ex Cirio sono semivuoti: luci spente e tapparelle abbassate
Sono le ore 21 e il silenzio dei palazzoni ex Cirio di Mondragone, fino a sabato occupati da oltre 700 persone, contrasta vistosamente con la folla di manifestanti ammassata in piazza attorno al sindaco Virgilio Pacifico arrivato in serata per calmare gli animi e rassicurare tutti: “Dobbiamo prima di tutto risolvere il problema sanitario, poi passeremo a quello sociale” spiega il primo cittadino. Intanto, nei palazzoni di 9 piani alle sue spalle, luci spente e tapparelle abbassate. Lì, dove sabato è scoppiato un nuovo focolaio di Coronavirus con 43 casi positivi su 727 tamponi che hanno colpito soprattutto la comunità bulgara locale. “Non si devono più sentire padroni della città” è la frase pronunciata da uno dei manifestanti italiani che hanno occupato la rotonda sulla Domiziana di fronte ai palazzi dichiarati zona rossa dalla Regione Campania.
Le proteste dei residenti: "Basta degrado"
Da stamattina sono in corso manifestazioni dei residenti dopo che alcuni cittadini, non solo bulgari, hanno forzato il cordone sanitario. Molta tensione nel corso della giornata. Un agente di polizia è stato ferito dal lancio di sedie e pietre. Mentre alcuni manifestanti nel pomeriggio hanno occupato la rotonda della Domitiana dove in serata è arrivato anche il sindaco di Mondragone per parlare con la folla. Attorno alle 21 sono circa una ottantina le persone radunate in piazza, strette attorno al sindaco Virgilio che cerca di rassicurare la popolazione. I cittadini protestano perché a loro dire questa situazione danneggia la città, che vive di turismo essendo sul litorale, ma chiedono anche di risolvere una volta per tutte il "problema" dei Palazzi ex Cirio, degradato complesso residenziale in pieno centro cittadino, quasi un "mondo a parte" dicono i cittadini mondragonesi, dove il degrado costante e i traffici illeciti, gestiti soprattutto dai bulgari, come il contrabbando di sigarette e alcolici, lo spaccio e il caporalato, sono all'ordine del giorno, come dimostrato dalle continue operazioni delle forze dell'ordine avvenute nel tempo, così come avvengono spesso risse dovute all'uso eccessivo di alcol.
Il sindaco: "No a chi delinque, ma accogliere i lavoratori"
Ma ai palazzi ex Cirio vivono anche bulgari e altri stranieri che lavorano come braccianti nei campi, sfruttati anche da connazionali; molti sono arrivati in auto dalla Bulgaria da qualche settimana proprio per lavorare nei campi. "Fate un censimento delle persone che risiedono qui – dice una ragazza che ha ripreso a lavorare solo da pochi giorni dopo il lockdown – e fate venire anche i proprietari di casa che affittano ad una persona e poi si prendono in nero i fitti di altri dieci inquilini. E cacciate tutti quelli che non fanno nulla o commettono reati". "Se ne devono andare tutti" urla un altro. "Di certo chi delinque non può stare ai palazzi ex Cirio" afferma il sindaco. "Dobbiamo insegnare loro a rispettare le regole". "A voi cittadini dico di aiutarci: denunciate i proprietari che violano le regole". Qualche cittadino ipotizza di organizzare delle ronde per controllare che i bulgari non violino "la zona rossa".
Silenzio, luci spente e tapparelle abbassate nei palazzoni ex Cirio
Il sindaco in serata, raccontano i presenti, parla alla folla che intanto si è moltiplicata. Ci sono anche alcuni ragazzi. Il primo problema da risolvere è quello sanitario, spiega il primo cittadino, che invita tutti ad abbassare i toni, sottolineando anche che tanti immigrati sono brave persone e lavorano onestamente. Attorno alla folla il dispiegamento di forze dell'ordine è impressionante. Ci sono circa una 40ina di poliziotti, due camionette della celere, una dei militari, altre due volanti della Polizia. Attorno ai palazzi ci sono delle barricate di ferro recuperato da un cantiere vicino. A rendere tutto surreale è anche il silenzio che viene dai palazzoni di 9 piani, abitati da oltre 700 persone, secondo i dati diffusi. Ma alle ore 21 quasi tutte le luci sono spente, le tapparelle abbassate.