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Morto in via Duomo, stop al cantiere. Il Comune: “Non è colpa nostra”

Dopo la tragedia che ha colpito via Duomo lo scorso 8 giugno, quando Rosario Padolino, 66 anni, è morto dopo essere stato colpito da un cornicione che si è staccato da un palazzo, il Comune di Napoli ha deciso di chiudere temporaneamente il cantiere del centro storico tra l’intersezione di via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai. In una nota, il Comune ribadisce di non avere nessuna responsabilità nella tragedia.
A cura di Valerio Papadia
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Il cornicione crollato in via Duomo (Foto: Antonio Pariante)
Il cornicione crollato in via Duomo (Foto: Antonio Pariante)

Si ferma il cantiere del centro storico di Napoli, dopo la tragedia che ha colpito via Duomo lo scorso sabato, 8 giugno, quando Rosario Padolino, commerciante di 66 anni, è morto dopo essere stato colpito da un cornicione che si è staccato da un edificio. Il Comune di Napoli ha infatti deciso di interrompere temporaneamente i lavori che vanno dall'intersezione di via dei Tribunali a quella di via San Biagio dei Librai. Nella nota con la quale l'amministrazione comunale dà notizia dello stop al cantiere, si precisa anche che "il Comune non ha alcuna responsabilità in merito al tragico evento", ribadendo il cordoglio alla famiglia del commerciante tragicamente deceduto.

"È già allo studio dell'amministrazione comunale un Regolamento con norme ancora più stringenti riguardanti le prescrizioni ai condomini privati, principalmente per quelli interessati da lavori di ristrutturazione, ciò al fine della tutela della pubblica incolumità" ha dichiarato l'assessore alla Sicurezza Abitativa del Comune di Napoli Ciro Borriello.

La Procura di Napoli indaga per omicidio colposo

Intanto la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo sulla morte di Rosario Padolino: per ora nessuno è stato inserito nel registro degli indagati, ma l'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Nella fattispecie, le indagini dei magistrati si stanno concentrando sulla rete di contenimento che era stata apposta sul cornicione dell'edificio – già messo in sicurezza per episodio simili – che non avrebbe retto, facendo cadere in strada massi del peso di 500 chili che hanno ucciso il commerciante di 68 anni. Intanto la facciata dell'edificio è stata posta sotto sequestro e le 30 famiglie che ci vivono sono state sgomberate.

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