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Museo di Pietrarsa: orari e prezzi del polo di San Giovanni a Teduccio

Tutto quello che c’è da sapere su una delle strutture più famose di Napoli e d’Italia: il Museo ferroviario di Pietrarsa, dove è conservata la riproduzione delle antiche locomotive, dall’indirizzo alla storia, dal prezzo dei biglietti alle curiosità.
A cura di Ida Artiaco
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Il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa si trova nel quartiere di San Giovanni a Teduccio di Napoli ed è uno dei luoghi simbolo della storia delle Ferrovie dello Stato italiane. È ospitato all'interno di uno dei più importanti complessi di archeologia industriale italiana, e cioè il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840. Numerosi sono anche gli eventi in programma per grandi e bambini. Ecco, di seguito, tutte le informazioni necessarie per visitare questo luogo suggestivo e ricco di storia, dall'orario di apertura ai prezzi alle curiosità sulla sua nascita.

Come arrivare al Museo di Pietrarsa

Il Museo ferroviario di Pietrarsa si trova in traversa Pietrarsa nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli, esattamente tra il mare da un lato e il Vesuvio dall'altro, al confine tra i comuni di Portici e San Giorgio a Cremano. È possibile arrivarci sia con i mezzi pubblici, che è la soluzione consigliata, che con l'auto privata. Il museo è, infatti, ospitato all'interno della stazione delle Fs di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano, per cui basta recarsi alla banchina della linea 2 della metropolitana di Trenitalia di piazza Garibaldi e prendere uno dei treni che proseguono in direzione Salerno o Torre Annunziata Centrale/Castellammare. Si possono acquistare i titoli di viaggio direttamente sul sito internet dedicato e si potrà ricevere anche uno sconto di 1,50 euro sul biglietto di ingresso al sito mostrando il tagliando obliterato. Due volte al mese, secondo il calendario ufficiale reso noto dalle Fs, si può arrivare al Museo di Pietrarsa anche con il "Pietrarsa Express", che permette di raggiungerlo a bordo di carrozze d'epoca "Centoporte" e "Corbellini", trainate da una coppia di locomotive elettriche E626. Il biglietto del viaggio costa 12 euro, 6 euro il ridotto, comprensivo di andata e ritorno.
Per chi viaggia in auto, invece, provenendo dalla A1 Roma-Napoli bisogna prendere l'uscita Napoli Centro – Via marittima direzione Portici, e alla fine di via San Giovanni a Teduccio svoltare a destra in via Pietrarsa. Purtroppo il museo non è munito di parcheggio custodito, né vi sono nei dintorni garage privati, per cui si consiglia di preferire sempre i mezzi pubblici.

Orari di apertura e prezzi del Museo di Pietrarsa

Interno del Museo di Pietrarsa (Wikipedia).
Interno del Museo di Pietrarsa (Wikipedia).

Il Museo ferroviario di Pietrarsa è aperto tutti i giovedì dalle 14:00 alle 20:00, il venerdì dalle 09:00 alle 16:30, il sabato, la domenica e i festivi dalle 09:30 alle 19:30. Dal lunedì al mercoledì possono entrare solo i gruppi previa prenotazione. Il biglietto intero comprensivo di vista libera, o accompagnato dalla proiezione in realtà aumentata, costa 6 euro, il ridotto 4,50 euro, riservato ai minori di 18 anni e agli over 65; con visita guidata costa intero 8 euro e ridotto 6 euro. Inoltre, ogni giovedì dalle 14:00 in poi si paga 3 euro l'intero e 2 euro il ridotto, e ogni sabato, sempre dalle 14:00 in poi, il nucleo familiare composto da due adulti e due ragazzi paga in totale 10 euro. È previsto l'ingresso gratuito per i minori di 6 anni e per i visitatori diversamente abili. Il ticket è acquistabile online sul sito di TicketOne oppure agli uffici della biglietteria all'ingresso del sito. Per ulteriori informazioni potete chiamare il numero 081.472003 oppure visitare il sito internet dedicato, sul quale è disponibile anche un tour virtuale del sito.

Cosa vedere al Museo di Pietrarsa

Il Museo ferroviario di Pietrarsa è unico nel suo genere, rappresentando anche un polo innovativo a livello europeo. All'esterno vi è una grande statua in ghisa di Ferdinando II di Borbone, che lo ritrae mentre con un gesto regale ordina la fondazione delle Officine, sulle cui macerie sorgerà proprio il Museo. La parte interna, invece, si divide in otto padiglioni, dalla A alla G: nel primo sono conservate la maggior parte delle locomotive storiche, tra cui la riproduzione della Bayard, che fu la prima a percorrere un tratto ferrato in Italia, da Napoli a Portici, con a bordo la famiglia reale; nel secondo ci sono carrozze e automotrici, nel terzo sono esposte cinque locomotive diesel, e ancora, nelle successive, utensili e altri oggetti ferroviari. Gioiello fra i gioielli, però, è la carrozza-salone del treno dei Savoia, attualmente "Treno della Presidenza della Repubblica Italiana". Sono previsti, inoltre, una serie di eventi e mostre temporanee il cui calendario è disponibile sul sito internet del Museo.

Breve storia del Museo di Pietrarsa

Il Museo di Pietrarsa è nato nella stessa struttura dove un tempo sorgeva il reale opificio borbonico di Pietrarsa, voluto da Ferdinando II di Borbone nel 1840 come industria siderurgica e poi convertito dal 1845 in fabbrica di locomotive a vapore. La zona veniva così chiamata in seguito ad una eruzione del Vesuvio che aveva portato la sua lava fino alla costa. Con l'unità d'Italia, nel 1861, l'Opificio attraversò un periodo di grande difficoltà, che culminò con la cessione della gestione alla ditta Bozza, il che portò ad una serie di proteste e scioperi dei lavoratori. Poi, nel 1905 in seguito alla statalizzazione delle ferrovie entrò a far parte delle infrastrutture primarie delle nuove Ferrovie dello Stato, specializzandosi in particolare nel settore delle locomotive a vapore. Con l'avvento dei nuovi sistemi di trazione elettrica e poi diesel, ebbe inizio il lento declino della fabbrica, fino al 15 novembre 1975, quando fu emanato il decreto per la sua chiusura, seguito dalla decisione di fare di Pietrarsa un museo ferroviario a tutti gli effetti. Il polo venne inaugurato nel 1989 in occasione del 150esimo anniversario delle Fs. Riaperto al pubblico, dopo una serie di restauri, nel 2007, di recente sono stati aperti anche nuovi padiglioni.

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