Napoli, ok ai tavolini gratis e ovunque per bar e ristoranti: il sindaco firma l’ordinanza
Ok ai tavolini gratis fino al 31 ottobre per ristoranti e bar da parte del Comune di Napoli. Il sindaco Luigi de Magistris ha firmato l'ordinanza che dà il via libera ai locali per ampliare gli spazi esterni per l'occupazione di suolo. La delibera sui tavolini gratis, infatti, mercoledì scorso non è passata in consiglio comunale. La riunione dell'assemblea cittadina si è sciolta, subito dopo la discussione della proposta di sfiducia al primo cittadino, poi fallita, per mancanza del numero legale. Il sindaco, così, ha deciso di trasformare in ordinanza “urgente” la parte della delibera che richiedeva il voto del consiglio comunale, cioè la deroga all'articolo 15 del regolamento sui dehors per poter mettere i tavolini e le sedie anche in strada, sulle strisce blu, sul marciapiede di fronte al locale o nelle pertinenze entro 15 metri. Per beneficiarne servirà comunque l'autorizzazione degli uffici. La mancata approvazione della delibera, infatti, secondo il primo cittadino, avrebbe avuto ripercussioni negative sulla ripresa economica e sul distanziamento sociale. Tra gli altri motivi addotti, infine, quello di evitare il rischio delle occupazioni abusive da parte dei commercianti. I gestori dovranno garantire il decoro delle aree usate, pena la multa da 25 a 500 euro. Mentre sono state inasprite le sanzioni per le occupazioni abusive con la pena accessoria anche della sospensione dell'attività fino a 3 giorni.
L'ordinanza urgente bypassa il passaggio in consiglio
Il sindaco sottolinea nell'ordinanza sui tavolini gratis la necessità di garantire ai commercianti più spazi per assicurare il distanziamento sociale. “Nell’attuale emergenza sanitaria – è scritto nell'ordinanza firmata dal sindaco Luigi de Magistris – e in virtù della riduzione della carica virale in ambienti aperti, la disponibilità del suolo pubblico, favorendo il distanziamento sociale e prevenendo gli assembramenti, consente di coniugare la ripresa economica del tessuto produttivo con una più efficace modalità di contenimento della diffusione dei contagi”.
La delibera 168 del 29 maggio non discussa mercoledì in consiglio comunale, infatti, “per quanto sottoposta con urgenza all’organo consiliare nella parte derogatoria al vigente regolamento comunale, non è stata discussa nella seduta del 3 giugno 2020. La mancata conclusione dell'iter procedimentale in Consiglio – scrive l'ex pm – determina indubbiamente un’incompleta attuazione delle misure di utilizzo del suolo pubblico programmate dall’Amministrazione e fortemente attese dal tessuto produttivo, venendo ad incidere negativamente sulla ripresa delle attività produttive e sull’attuazione delle misure di distanziamento, impedendo ai pubblici esercizi la piena disponibilità del suolo pubblico”.
Il Comune: "Siamo preoccupati per i commercianti"
“Siamo preoccupati – scrivono il sindaco Luigi De Magistris e l'assessore al Commercio, Rosaria Galiero – della situazione di grande difficoltà che stanno vivendo gli operatori economici della nostra città e per supportarne il rilancio del tessuto produttivo, abbiamo voluto emanare un’ordinanza che disciplinerà la delicata e complessa attività relativa all’occupazione di suolo pubblico, vista la mancata discussione della relativa delibera nell'ultima seduta di Consiglio Comunale. Stiamo intervenendo per dare forza ad una delle più importanti e strategiche decisioni dell’Amministrazione comunale, necessaria per ridare ossigeno alle tante categorie commerciali interessate e per provare a ripartire veramente, ad affrontare con coraggio la delicata fase della ripresa. Un'ordinanza in linea con l'importante lavoro fatto anche nella competente Commissione consiliare, luogo di confronto schietto e costruttivo che avrebbe di certo trovato, ne siamo certi, un riscontro nel voto dell’Aula. Tuttavia siamo anche convinti dell’indispensabile necessità di fare presto e di mettere in campo ogni strumento utile per rilanciare un settore in fortissima crisi”.
Provvedimento per scoraggiare le occupazioni abusive
L'ordinanza sindacale va a completare la delibera di giunta sui tavolini per la parte sulla quale si sarebbe dovuto esprimere il consiglio comunale. “La possibilità di assegnare in uso – prosegue l'ordinanza – esonerando dal pagamento del relativo canone, spazi pubblici aggiuntivi, attraverso una preventiva valutazione effettuata dall’Amministrazione sulla compatibilità dell’uso del suolo per la finalità di somministrazione con la sicurezza della circolazione, a tutela dei fruitori delle strade, costituisce altresì una misura di scoraggiamento all’uso e occupazione indebita, prevenendo la degenerazione in comportamenti indisciplinati e quindi pericolosi tanto degli operatori commerciali quanto degli utenti”.
Pertanto, il sindaco ritiene che “è necessario e opportuno adottare per l’urgenza, misure straordinarie per consentire le autorizzazioni per occupazioni, in deroga alla regolamentazione comunale sui dehors, a fronte della presentazione delle istanze, dando impulso per l’avvio dell'istruttoria e dell’accertamento tecnico in merito alla compatibilità della richiesta con l’area individuata”. E ordina “agli operatori di provvedere a mantenere l’area occupata in perfetto stato di conservazione e ben mantenuta onde garantire l’igiene, l'aspetto estetico e il decoro dei luoghi occupati. L’occupazione non autorizzata di suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi sarà altresì sanzionata a norma di legge e di regolamento, con applicazione della sanzione accessoria della sospensione dell'attività fino a tre giorni”.
Le nuove regole fino al 31 ottobre
L'ordinanza quindi consente “l’occupazione di suolo, anche quando lo spazio antistante e prospiciente l’attività sia tale da non permettere l’ampliamento dell’occupazione già rilasciata o una nuova occupazione, previa espressa verifica della compatibilità della richiesta con l’area individuata, nei seguenti casi:
a) nelle strade adibite al transito dei veicoli con velocità ammessa non superiore a 30 Km orari, in carreggiata e/o nelle aree dedicate alla sosta dei veicoli;
b) sul fronte opposto all’esercizio in cui ha sede l’attività, privo di accessi e/o affacci di pertinenza di altre attività commerciali, se per raggiungere l’area oggetto di occupazione è necessario l’attraversamento di strade adibite al transito dei veicoli con velocità ammessa non superiore a 30 Km orari;
c) nelle aree non prospicienti il tratto di facciata interessato dall’esercizio commerciale, quando il fronte disponibile non sia oggetto di accessi e/o affacci di pertinenza di altre attività commerciali, entro una distanza massima maggiore di 15 metri dal fronte dell’immobile in cui ha sede l’attività;
In tali ipotesi il richiedente potrà installare e/o posizionare gli arredi solo previa acquisizione dell’autorizzazione rilasciata dal servizio Suap, denominata “permesso utilizzo temporaneo spazi emergenza Covid”, solo successivamente all’esito favorevole dell’accertamento tecnico in merito alla compatibilità della richiesta con l’area individuata, effettuato da un gruppo di lavoro interdirezionale".