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Napoli, senzatetto vittima delle baby gang nella Galleria Umberto: “Ogni notte un incubo”

La testimonianza di Tiziana, 40 anni e tossicodipendente, che di notte si ferma nella Galleria Umberto: “I ragazzini arrivano dai Quartieri Spagnoli, mi riempiono di botte, a volte mi urinano e perfino defecano addosso”.
A cura di Ida Artiaco
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L'interno della Galleria Umberto I di Napoli.
L'interno della Galleria Umberto I di Napoli.

"I ragazzini arrivano la notte dai Quartieri Spagnoli, mi riempiono di botte, a volte mi urinano e perfino defecano addosso". È questa la testimonianza choc di una senzatetto, Tiziana, 40 anni, da mesi vittima delle violenze e delle sevizie di una baby gang. I ragazzi l'hanno presa di mira insieme al giaciglio che lei si allestisce di notte nella Galleria Umberto I, nel cuore del centro storico di Napoli. La donna, tossicodipendente e conosciuta da tutti, commercianti e residenti della zona, ha decido così di denunciare una situazione che ormai è diventata insostenibile. Lo ha fatto a una giornalista dell'Ansa, che ha incontrato casualmente dopo essere stata maltrattata per l'ennesima volta.

Tiziana, che è di corporatura minuta, una volta è stata sollevata di peso dal branco e gettata nella vicina fontana di piazza Trieste e Trento. Con il volto ancora gonfio per le percosse ricevute, ha chiesto aiuto ai passanti e a una reporter dell'agenzia di stampa. "Portatemi via da qui, in qualunque posto", ha supplicato la donna. Chi frequenta la Galleria ha raccontato che è anche una mamma di due figlie, ma che si è arresa agli stupefacenti, ritrovandosi ben presto a vivere per strada e spesso costretta a rubare per una dose di droga. "Rattrista leggere la notizia di Tiziana: il suo caso è seguito già da molti mesi dalle assistenti sociali del territorio, intervenute in più occasioni per offrirle aiuto e supporto – ha commentato l' assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli Roberta Gaeta -. La donna, purtroppo, ha sempre rifiutato il nostro intervento ed ogni soluzione proposta, ma siamo pronti ad intervenire qualora abbia deciso di accettare l'aiuto dell'amministrazione. Già nel pomeriggio si recheranno da lei le assistenti sociali che seguono il caso".

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