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Covid 19

‘Noi sappiamo uccidere’, le urla dal balcone dopo la festa in strada a Pozzuoli

“Dobbiamo fare le rapine o uccidere la gente? noi siamo capaci di uccidere la gente”. Lo urla dal balcone, verso le forze dell’ordine, uno degli uomini sanzionati per avere violato le norme anti contagio nel rione dei Marocchini a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Il video, come quello della festa, diffuso sui social.
A cura di Nico Falco
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"Che dobbiamo fare? dobbiamo scendere a fare le rapine o a uccidere la gente? Noi sappiamo uccidere". E subito dopo parte anche un applauso. Ad urlare, dal balcone, è il "ballerino", un cinquantenne del rione dei Marocchini di Pozzuoli, in provincia di Napoli, proprio durante l'intervento dei carabinieri, la scorsa domenica 29 marzo. I militari erano arrivati dopo la segnalazione di una festa in strada, quella che poi è stata immortalata anche nei video che sono stati pubblicati sui social. Nelle immagini si vede l'uomo che balla tra la gente, mentre tutto intorno gli altri abitanti della zona lo incoraggiano battendo le mani.

Nel secondo video, ripreso anche questo da qualche abitante della zona, si vede il momento in cui i carabinieri sono già arrivati e stanno effettuando gli accertamenti per identificare le persone coinvolte. L'uomo era stato sanzionato subito, lo stesso provvedimento era scattato per il cantante presente alla festa e, nei giorni successivi, per altre quattro persone. Tutti per lo stesso motivo: la violazione delle norme anti contagio da coronavirus. Nel video è ancora l'uomo al centro della scena. Affacciato al balcone, come se stesse parlando da un palco, si rivolge alle forze dell'ordine e cerca l'appoggio degli altri.

"Siamo disperati – dice – non possiamo mangiare, allora non avete capito? in un modo dobbiamo sfogare (ci dobbiamo distrarre, ndr), altrimenti dobbiamo scendere a fare le rapine o a uccidere la gente. Noi siamo capaci di uccidere la gente". A questo punto scatta l'applauso, con  tanto di "bravo" urlati dalla strada. Il video si interrompe mentre sta cominciando una delle classiche invettive, si fa giusto in tempo a sentire "Perché il Governo…".

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