“Non sono una putt…, è che mi piace”, ecco il nuovo video hot che spopola a Napoli

"Revenge porn", la porno vendetta. È il termine con cui vengono chiamati quei video porno dove meschini fidanzati in cerca di facilissima rivalsa, sputtanano letteralmente le proprie ex compagne. Storie di paese che diventano in breve qualcosa di cui sparlare, un fenomeno virale a luci rosse diffuso a macchia d'olio da uno smartphone all'altro attraverso i gruppi Whatsapp come il più celebre dei video hot , "Stai facendo un video? Bravoh!". Per adesso sta facendo la stessa trafila questo nuovo video in cui si vede chiaramente in volto una giovane ragazza praticare sesso orale in auto con il compagno. Come per il video hot dell'anno, anche qui sono i dialoghi a fare la differenza.
Il ragazzo la incita all'atto con un turpiloquio, lei replica divertita: "Mettiamola così, non sono una putt***, è che mi piace troppo". Parafrasando la definizione di Jessica Rabbit – non sono cattiva, è che mi disegnano così – ignara del fatto che il suo compagno avrebbe diffuso il video sul servizio di messaggistica istantanea, la ragazza ha contribuito suo malgrado a rendere virale il video alimentando, come per accaduto per il video ormai noto come "Stai facendo un video? Bravoh!" (, le leggende metropolitane e la caccia all'identità della focosa coppia. Si racconta – ovviamente le voci impazzano – che la ragazza, originaria della zona collinare di Napoli, abbia lasciato lui, ragazzo universitario di Fuorigrotta, dopo una furibonde lite per un'altra donna. Legittime le ragioni di lei che così non sono sembrate al ragazzo che, senza un briciolo di senso di responsabilità, avrebbe diffuso il video su Whatsapp.
Il finale di questa storia appare scontato a vedere i precedenti. La protagonista di "Stai facendo un video? Bravoh", una trentenne campana, alla fine ha trascinato tutti in tribunale, dal partner ripreso nel video ai complici alla diffusione, fino a numerose testate giornalistiche che avevano rivelato l'identità della ragazza. L'avvocato della ragazza ne rivelò davanti al giudice della vita distrutta dopo la diffusione non autorizzata di quel filmato.