“Nun t’o’ negà!” chi c’è nel video che sta facendo impazzire i napoletani

"Nun t'o' negà!" (o nella traduzione più letterale "ntò negà! o ancora, nun to negà!". È la frase che viene ripetuta più volte, accompagnata da sonori schiaffoni, in un video virale napoletano che sta facendo parlare da giorni i frequentatori partenopei dei social network. I protagonisti sono almeno 4. C'è una persona, una trans, infuriata, e un ragazzo di non più di vent'anni. Lei chiede spiegazioni al giovane, asserendo di avere le prove di suoi contatti con "quel femmeniello". Lui nega e lei inzia col tormentone "Nun t'o' negà!" (ntò negà!) accompagnato da sonore sberle. Il giovane non reagisce, cerca solo di allontanarsi e la trans cerca di obbligarlo ad andare con lei nel "Buvero", che a Napoli è una zona individuabile nel Borgo Sant'Antonio Abate, popolosa area sede di un mercato rionale tra porta Capuana e via Cesare Rosaroll. Nel video si vedono chiaramente anche un'altra persona e un bambino.
Il video "Nun t'o' negà!" (ntò negà! – Nun to negà!) è falso o vero?
Tante le ipotesi sul web: ne abbiamo raccolta qualcuna: inizialmente si è ipotizzato che il video "Nun t'o' negà!" sia in realtà un falso creato ad hoc. Non si spiegherebbe tuttavia quale sarebbe la ‘prova d'arte': scenario, argomentazioni e linguaggio appartengono ad una situazione tutt'altro che artistica. Qualcun altro fra i commentatori del web invece ha ipotizzato si tratti di un trans ‘pappone' e di un giovanissimo ‘prostituto', quindi una situazione tutt'altro che ‘di gelosia'. E ancora: c'è chi prospetta la storia di una madre infuriata per il le malefatte del figlio. Altri invece ipotizzano più semplicemente di una dinamica uomo-donna in cui c'è di mezzo la furiosa scenata di gelosia.
Il filmato in un batter d'occhio ha generato migliaia di condivisioni e parodie, come spesso accade sul web. Dall'inizio dell'anno è il secondo video amatoriale made in Napoli che è diventato virale, quasi al pari (per ben altri motivi) del famoso video hard "Stai facendo un video, bravo", finito poi nelle aule giudiziarie.
Aggiornamento sulla vicenda: I protagonisti del video virale hanno pubblicato un altro messaggio su Facebook asserendo si tratti di un video di totale invenzione, al solo scopo autopromozionale. Ma sarà vero? O semplicemente dopo il furioso litigio che è diventato virale hanno pensato bene di ‘riappacificarsi' ?
articolo aggiornato il 12 dicembre 2015.