Omicidio di Fortuna, la figlia di Titò: “Mio padre non è un mostro”
"Io conosco mio padre e non può avere fatto quelle cose. Lui ha sempre fatto il padre, e Marianna (la compagna, ndr) è una donna sincera. Io andavo sempre a trovarli, erano felici". Lo ha detto in esclusiva a ‘Pomeriggio 5' la figlia di Raimondo Caputo, il 44enne accusato dell'omicidio di Fortuna Loffredo, detta Chicca, uccisa il 24 giugno del 2014 nel rione Parco Verde di Caivano (Napoli).
"E lui sarebbe un mostro? Lui non è l'orco – ha continuato -Lui piange in carcere, non sa perché è dentro. Io lo avrei schifato se fosse stato lui che abusava dei bambini". Raimondo Caputo, detto Titò, è ora in carcere a Secondigliano con l'accusa di omicidio e abusi sessuali. L'uomo, raggiunto lo scorso 29 aprile dall'ordine di arresto per il caso di Fortuna, era già in cella per aver abusato della figlioletta di 3 anni avuta con Mariana Fabozzi, 26 anni, madre di altre 2 bimbe e anche lei in cella per non aver denunciato gli abusi sulle figlie. La donna è accusata di concorso in abusi sessuali. Durante l'interrogarorio Caputo ha negato di aver ucciso la piccola Chicca.