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Fortuna Loffredo: news sull'omicidio di Caivano

Omicidio Fortuna, Marianna Fabozzi va in carcere: “Complice di violenza sessuale su figlia”

Marianna Fabozzi, condannata a 10 anni di reclusione per complicità in violenza sessuale sulla figlia, è stata prelevata questa mattina dalla sua abitazione di Caivano, in provincia di Napoli, e trasportata nel carcere femminile di Pozzuoli: la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato nei giorni scorsi dalla donna.
A cura di Nico Falco
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Questa mattina i carabinieri della Tenenza di Caivano hanno prelevato dalla sua abitazione Marianna Fabozzi, 36 anni: la sua condanna a 10 anni di reclusione è diventata definitiva il 3 luglio scorso e la Cassazione ha rigettato il ricorso. La donna è la convivente di Raimondo Caputo, detto Titò, che sta scontando l'ergastolo per le violenze e l'omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni morta dopo un volo dal tetto di un edificio del Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014. Marianna Fabozzi è stata rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli.

Dopo la morte di Fortuna la madre, Mimma Guardato, si era battuta per anni per far emergere la verità su quello che era accaduto alla figlia e accadeva tra i palazzoni popolari del Parco Verde di Caivano: dalle indagini erano venute fuori altre storie di violenza ai danni di bambini. Il padre della bambina, Pietro Loffredo, è invece convinto che la figlia non sia stata uccisa da Titò ma da altre persone mai individuate.

Marianna Fabozzi era sottoposta agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa era a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal convivente ai danni di una delle tre figlie, la più piccola, che aveva avuto con Caputo ma non aveva mai fatto nulla per impedirle, né bloccando Caputo né chiedendo aiuto alle forze dell'ordine. Escludendo il periodo di detenzione già scontato in questi anni, dovrà rimanere in carcere fino al novembre 2025. Era stata condannata in primo grado a 10 anni nel 2017. Nel marzo 2017 era stata scarcerata ed era tornata al Parco Verde di Caivano, sottoposta agli arresti domiciliari. La pena era stata poi confermata un anno dopo in Appello, nel luglio 2018. Infine, era arrivata l'ultima parola della Cassazione, che l'aveva resa definitiva.

Il tentativo di suicidio in carcere di Marianna Fabozzi

Il 19 maggio 2016 Marianna Fabozzi, detenuta, aveva tentato il suicidio in carcere. Poco dopo essere rientrata nella struttura di Pozzuoli, in seguito all'incidente probatorio, si era rinchiusa in un bagno e aveva tentato di impiccarsi. Era stata salvata dall'intervento della Polizia Penitenziaria e per lei era stato disposto l'isolamento in via precauzionale. In carcere ci era finita pochi giorni prima, il 4 maggio, perché aveva violato gli obblighi dei domiciliari a cui era stata sottoposta e il gip aveva disposto l'aggravamento della custodia cautelare.

Marianna Fabozzi imputata per la morte del figlio Antonio Giglio

La donna arrestata oggi è la madre di Antonio Giglio, il bambino di 4 anni morto il 28 aprile 2013 in circostanze non ancora chiarite cadendo dallo stesso palazzo da cui cadde Fortuna Loffredo. Per quella vicenda è sotto processo insieme a Raimondo Caputo, sono accusati rispettivamente di omicidio e di favoreggiamento. A giugno il gip del Tribunale di Napoli, Pietro Carola, ha respinto l'archiviazione e ha ordinato l'imputazione coatta per i due.

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