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Omicidio Fortuna, quando ‘Enzo Boxse’ comprava film hard sul web

Spunta sul web una recensione a un sito olandese che vende online film pornografici, presumibilmente successivo a un acquisto: il nick dell’utente è lo stesso che utilizzava su Facebook Vincenzo Lopresto, il marito di Fortuna Bellisario, e anche la fotografia corrisponde. Intanto, vengono fuori nuovi particolari sulla vita dell coppia: la Procura indaga sull’ipotesi di maltrattamenti e segregazione.
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A cura di Nico Falco
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Fortuna Bellisario e Vincenzo Lopresto
Fortuna Bellisario e Vincenzo Lopresto

Lei chiusa in casa e vittima di un marito violento, lui che usava i social network con uno pseudonimo. Col passare dei giorni, e con l'avanzare delle indagini sulla morte di Fortuna Bellisario, emergono nuovi particolari sulla vita della coppia e di quello che accadeva tra le quattro mura di quell'appartamento al Parco La Quadra di via Mianella, a Miano. Innanzitutto, il primo referto del medico legale, intervenuto sul luogo della morte: sul corpo di Fortuna c'erano dei lividi e delle contusioni risalenti a giorni prima, il che farebbe pensare che la donna fosse stata già picchiata in passato. Poi, le testimonianze che arrivano dai familiari della vittima: negli ultimi tempi avevano visto la donna molto raramente, e sempre in compagnia del marito.

Ora altri particolari vengono fuori anche sulla vita di lui. Su quello che forse cercava di nascondere con lo pseudonimo, sulle attività su Internet, su siti frequentati e contatti allacciati.

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E così emerge, dopo alcune verifiche da parte di Fanpage.it, che qualche mese fa  un utente col nickname  “Enzo Boxse”, lascia una recensione su un sito Internet olandese, presumibilmente dopo aver ordinato qualcosa online. Il nome è quello che Vincenzo Lopresto usava su Facebook, anche la fotografia associata a quell'account è senza dubbio la sua. “Realmente seria – scrive Enzo Boxse – persone vere che conoscono il loro lavoro”. Un commento che farebbe sorridere considerando il settore merceologico del negozio online: vende film pornografici. Ma che, alla luce di quello che poi è successo, apre a diversi inquietanti interrogativi: il commento risale all'ottobre 2018, appena cinque mesi fa.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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