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Omicidio Lino Romano, arrestate 6 persone: aiutarono uno dei killer

Sei persone sono state arrestate per aver favorito la latitanza di uno dei killer di Lino Romano, trucidato nel 2012 perché scambiato per un affiliato al clan di via Vanella Grassi.
A cura di Angela Marino
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Favorirono la latitanza di uno dei killer Pasquale Romano, detto Lino, vittima innocente di un agguato di camorra. Gli uomini del Gico ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone ritenute responsabili di aver aiutato, durante la latitanza, uno degli esecutori dell'omicidio dell'operaio 30enne. Secondo quanto accertato dalle indagini, per finanziare la latitanza dell'uomo, avrebbero estorto 12mila euro a un funzionario del fondo di garanzia per le vittime della strada.

L'omidio di Lino Romano

Lino Romano, 30 operaio, venne ucciso per errore a Marinella il 15 ottobre del 2012. Fu ucciso per un errore di persona perché scambiato per uno spacciatore affiliato alla fazione di via Vanella Grassi. L'agguato fu ordinato dal clan Abete, nel contesto della guerra che vedeva contrapposto il sodalizio Abete-Abbinante e quello di via Vanella Grassi. Salvatore Baldassarre, il killer, fece fuoco al via libera dalla basista Anna Altamura. Entrambi sono stati condannati insieme a Giovanni Marino, autista, e Carmine e Gaetano Annunziata, anche loro basisti. Condannati all'ergastolo Giuseppe Montanera, il boss del clan Abete ritenuto il mandante nel delitto e Giovanni Vitale, detto "Gianluca", organizzatore materiale dell'agguato.

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