Omicidio Ruggiero, il presunto complice di Guarente: “Ciro voleva uccidere Heven”
Ciro Guarente, l'omicida reo confesso di Vincenzo Ruggiero, due anni fa avrebbe pensato di uccidere anche Heven Grimaldi, sua ex fidanzata nonché coinquilina del ragazzo ucciso e fatto a pezzi ad agosto. La rivelazione choc è stata fatta dal presunto complice di Guarente, Francesco De Turris, pregiudicato di Ponticelli che avrebbe procurato l'arma con cui Guarente ha ucciso Vincenzo, prima di smembrarne il corpo.
La rivelazione del presunto complice di Ciro Guarente
Secondo quanto riporta il quotidiano "Il Mattino", De Turris avrebbe confessato che Guarente lo contattò nel 2015 per metterlo al corrente del suo folle progetto: "Due anni fa Ciro Guarente mi confessò di voler uccidere la sua fidanzata Heven. Mi chiese se conoscessi qualcuno al quale commissionare il delitto. Io gli dissi che occorrevano 40mila euro, ma lui non accettò perché era un importo che non poteva sostenere". La confessione è contenuta nell'ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari Valentina Giovanniello, relativa al suo fermo per la complicità nell'omicidio dell'attivista dell'Arcigay, che risale allo scorso 10 agosto.
Se troveranno un riscontro, le parole di De Turris rischiano di aggravare ulteriormente la posizione di Guarente. L'ex militare, in due anni, avrebbe dunque deciso di cambiare obiettivo: da Heven ha rivolto la sua furia omicida verso il suo inquilino, Vincenzo, che viveva assieme a lei in un'abitazione in via Boccaccio, ad Aversa. Dopo l'orrendo delitto Guarente avrebbe contattato De Turris: "A luglio di quest’anno, mi disse: tutto a posto, l’ho fatto, l’ho ucciso – dice De Turris nel verbale – successivamente mi confidò che aveva comprato da un grosso ferramenta che si trova a Poggioreale, una sega e un’ascia perché doveva tagliare il cadavere".
Ciro Guarente trasferito nel carcere di Matera
Attualmente Guarente è detenuto nel carcere di Matera. Vi è stato trasferito alcuni giorni fa dal carcere di Poggioreale, dove però è recluso anche il padre di Vincenzo Ruggiero, in carcere per reati contro il patrimonio. Guarente era stato trasferito nel penitenziario napoletano da Santa Maria Capua Vetere: si riteneva di poterlo sorvegliare meglio, evitando che le sue inclinazioni sessuali potessero procurargli problemi con gli altri detentui. Adesso però un nuovo trasferimento, sempre per ragioni di sicurezza.