"Quello che è avvenuto è un miracolo. Appena Noemi starà bene la porterò io stesso da Papa Francesco". Il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, dice una cosa è in effetti sulla bocca di molti credenti in queste ore: sono tanti infatti che parlano di ‘miracolo' viste le condizioni in cui la bimba di 4 anni, colpita da un proiettile di camorra, è entrata all'ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli. Polmoni perforati, grave situazione e delicatissima operazione. Poi, ieri 10 maggio, dopo 7 giorni di coma indotto, la svolta: Noemi ha ripreso a respirare senza l'ausilio delle macchine e migliora, si è svegliata e riconosce i parenti.
Oggi Sepe, al termine di una visita alla piccola Noemi, rimasta ferita durante una sparatoria a Napoli ha fatto chiaramente capire che inscrive questo episodio anche nella forza della fede e della preghiera: in tanti hanno passato la notte sotto all'ospedale pregando e sperando per la bimba napoletana. Papa Francesco a quanto si apprende era già stato informato della storia napoletana e non è escluso un suo cenno a Noemi durante l'Angelus della Domenica da piazza San Pietro. Oggi Sepe quando è giunto nel nosocomio pediatrico ha portato in dono peluche, "Lei ha sorriso con gli occhi. Abbiamo detto il ‘Padre Nostro' tutti assieme e lei ha mosso le labbra", ha aggiunto l'arcivescovo.
Il bollettino medico di oggi
"Noemi è in condizioni stabili, sta in respiro spontaneo. Soltanto arricchito con un po' di ossigeno" dichiara Massimo Cardone, primario del reparto di rianimazione pediatrica dell'ospedale Santobono. "La bambina ha avuto un grosso trauma ad entrambi i polmoni – ha spiegato il medico – e man mano si stanno risolvendo tutte queste problematiche. Abbiamo fatto piu' volte delle broncoscopie per cercare di liberarla dai coaguli; questa cosa le ha dato una funzionalità polmonare migliore e quindi la bambina sta ventilando abbastanza bene. La prognosi resta riservata".