
Dopo giorni di silenzio e nemmeno un cenno alla vittoria al festival del Cinema di Berlino, Luigi de Magistris si sfoga su Roberto Saviano e il suo nuovo film, "La Paranza dei Bambini". L'occasione è il programma radiofonico I Lunatici: "Napoli negli ultimi due anni è il set cinematografico più richiesto d'Italia. Per noi va bene tutto ciò che è cultura. Non va bene invece quando si vuole imprimere la narrazione che Napoli oggi sia Gomorra, o la Paranza dei Bambini – afferma – . Questo è un pezzo che esiste della città, un pezzo che noi piano piano stiamo sconfiggendo, perché la città ha scelto cultura, bellezza, turismo, rinascita e giustizia sociale. Su questo la città ha già scelto e certe volte le narrazioni che fa anche Saviano non ci convincono. La Paranza dei Bambini? Chi vede questi film, al di là della questione artistica, ha la sensazione che quella sia Napoli. Napoli invece ha meno reati di Roma e Milano. Non è il paradiso terrestre, per carità. Ma è una città in cui camminando si respira un'aria di vivacità e addirittura sicurezza, perché c'è sempre più gente che è per strada. Quella narrazione certe volte è ingiusta. E contribuisce anche Saviano, che oggi non è più in grado di raccontare Napoli, perché lui a Napoli non ci vede più".
Poi nel corso della giornata il sindaco di Napoli continua a picchiare duro sull'autore di Gomorra, fresco di presentazione napoletana del nuovo film sulla microcriminalità e i baby boss: "La sua narrazione che Napoli è solo camorra è assolutamente inaccettabile perché – ha detto ancora De Magistris – qui ci sono insegnanti, poliziotti, carabinieri, magistrati, l'amministrazione e i cittadini che lottano, che si sporcano le mani, che jettanno ‘o sanghe ("buttano il sangue") per una Napoli diversa e tra questi Saviano non c'è". De Magistris ha infine sottolineato che l'amministrazione ha sostenuto il film nella fase delle riprese in citta' ed ha fatto i complimenti a tutto il cast, "bravissimo". Ma qui "tutti sappiamo anche l' effetto emulativo che simili film possono avere dal punto di vista pedagogico", ha concluso il sindaco di Napoli.