Petizione per chiedere le dimissioni dell’assessore di Sorrento: “Ha insultato Silvia Romano”
“L'assessore Emilio Moretti di Sorrento chieda scusa e si dimetta per la vergognosa offesa sessista che ha rivolto a Silvia Romano”. Il Movimento 22 dicembre Sorrento lancia una petizione su Facebook in segno di protesta per le parole rivolte ieri in un post su Facebook dall'assessore comunale Emilio Moretti alla cooperante italiana tornata in Patria dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia. “Ma con tutto il rispetto – aveva scritto Moretti sui social, commentando un post del Pd – la avete guardata bene? Lei in realtà non voleva tornare, dove li trova altri uomini?”. Una dichiarazione che molti hanno inteso come un apprezzamento fisico poco garbato da parte dell'esponente della giunta del sindaco Peppino Cuomo, della Lega, nei confronti della giovane cooperante. Da qui, la petizione online lanciata dal Movimento, che finora ha raccolto oltre 400 firme.
Silvia Romano liberata dopo 18 mesi di prigionia
Silvia Romano è stata liberata dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia. Dopo il ritorno in Italia, però, non sono mancati i commenti negativi di odio, alimentati sia dalle voci di un possibile pagamento di riscatto ai carcerieri che sulla sua conversione all'Islam. Silvia ha abbracciato la nuova fede cambiando nome in Aisha. Smentite le voci di un matrimonio e di una gravidanza.
La petizione online: l'assessore si dimetta
Su internet il Movimento 22 dicembre chiede le “Dimissioni e scuse dell'assessore di Sorrento per i commenti sessisti. Le reti sociali – scrive il movimento – non sono un luogo in cui far proliferare l’odio e l’irrisione nei confronti dell’altro. Una ragazza è stata rapita e il Paese ha fatto tutto il possibile per liberarla, nell’interesse dei cittadini di uno Stato che considera che la libertà personale è inviolabile, così come rispetta la libertà di movimento dentro e fuori il territorio della Repubblica. A una persona è stata negata la sua libertà, o, più in generale, una persona è stata aggredita, come succede tutti i giorni nel nostro Paese, ma per il solo fatto che sia donna ci si permette considerazioni inaccettabili, denigratorie e a sfondo sessuale. Vi partecipano i rappresentati delle istituzioni, i rappresentanti di una città come Sorrento che vive di turismo, ossia della mobilità e dell’incontro delle persone, perché sanno che è un modo disumano per aumentare consensi e popolarità. Tra costoro, vi partecipa l’assessore con delega alle relazioni internazionali, Emilio Moretti, che a sua volta è legato a Laayoune, una città del Sahara Occidentale, dove c’è un hotel con il suo nome. In quel territorio, occupato militarmente dal Marocco dal 1975, i diritti della popolazione locale, e in particolare delle donne, sono da troppo tempo sotto chiave".
"Da oltre 10 anni Sorrento e Laayoune – prosegue il testo della petizione – sono gemellate, proprio su iniziativa di Moretti, ma non per sostenerne la libertà, il rispetto dei diritti umani o il dialogo, bensì per una sorta di internazionalizzazione del “modello Sorrento”, dove la commistione economico-politica sembra ormai inscalfibile. Sindaco Giuseppe Cuomo, quello di Moretti non è «un pensiero personale dell’assessore», come lei ha dichiarato: sono, piuttosto, parole intollerabili in un Paese civile. Tali atteggiamenti aizzano l’odio e la violenza verso l’altro, verso le donne della nostra città e verso quelle che la hanno visitata e amata -e che purtroppo sono state troppo spesso oggetto di offese e aggressioni-, e verso quelle che speriamo che vogliano tornare a visitarla e amarla in futuro”.