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Covid 19

Fondi europei ai disoccupati, per 1 anno niente tributi alle aziende: il piano ‘Napoli Riparte’

Nuova delibera del Comune di Napoli per rilanciare l’economia dopo la crisi da Coronavirus: sospese le tasse per il 2020 alle attività produttive chiuse, ma dovranno presentare un piano industriale. Riutilizzo dei fondi europei non spesi, dirottati dai progetti originari, e trasformati in aiuti contro la disoccupazione. Accordi con istituti di credito locali.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Napoli Riparte”. È questo il nome della nuova delibera del Comune di Napoli per rilanciare l'economia cittadina, messa in ginocchio dall'epidemia del Coronavirus. I punti salienti: sospensione delle tasse locali di ogni genere e natura per tutto il 2020 per le attività maggiormente penalizzate dalle chiusure, ma dovranno presentare piani industriali di ripresa delle attività. E riduzione del peso della burocrazia sulle imprese. Riprogrammazione dei fondi europei disponibili che potranno essere dirottati dai progetti originari per il sostegno dei comparti danneggiati dall'epidemia e per contrastare a breve termine la disoccupazione. Altre risorse saranno recuperate dagli accantonamenti del Comune per la riforma contabile e infine si prevede un accordo con il sistema del credito locale per altri aiuti. Il sindaco Luigi de Magistris, come il premier Giuseppe Conte, è pronto a varare un pacchetto di misure per rilanciare l'economia a livello locale. La delibera è ancora in preparazione, al vaglio dei tecnici degli assessorati Bilancio, Lavoro, Commercio e Attività Produttive, e si stanno limando gli ultimi dettagli. Potrebbe essere approvata in giunta già domani, venerdì 3 aprile, ma non si escludono slittamenti. Si tratta di alcune misure annunciate il 23 marzo scorso dal primo cittadino nei 15 punti per l'emergenza. In gran parte già realizzati in questi giorni.

Le iniziative del Comune per il Coronavirus

Il Comune in questi giorni ha attivato diversi strumenti per aiutare chi ha bisogno in questa fase di emergenza. I canali, soprattutto per l'approvvigionamento di beni di prima necessità, sono stati diversificati, in modo da coprire una platea più ampia e non sovrapporre gli interventi. Per le famiglie bisognose già censite e prese in carico dai servizi sociali è stato potenziato il banco alimentare. Per i nuovi poveri da Covid-19, come chi ha perso il lavoro, i lavoratori a nero e gli immigrati regolari, è stato istituito il conto corrente Cuore di Napoli per le donazioni che si aggiungerà ai fondi nazionali e regionali. Quindi, per altri bisognosi che non percepiscono altri sussidi è previsto il buono-spesa da 100 euro a settimana.

Napoli Riparte, per la crisi post-pandemia

Per il dopo epidemia il Comune sta lavorando ad una nuova delibera. Tra i fattori della crisi, infatti, ci sono innanzi tutto, l’interruzione di una grande parte della produzione ed il blocco dei consumi nei periodi di diffusione più acuta dell’epidemia. Interi settori, come viaggi aerei, trasporti, turismo, ristorazione e automotive, sono fermi. Si stima una perdita di Pil intorno al 10%, secondo il Comune. Danni che a Napoli saranno più gravi, considerando anche l'economia cittadina informale, dove è la presenza di sommerso e di sottoccupazione. Così, mentre la Commissione Europea ha sospeso le regole del Patto di stabilità e si stanno valutando misure come gli eurobond e l'accesso “semplificato” al MES, e il Governo sta studiando altre misure, il Comune di Napoli pensa invece alle categorie che non sono coperte, come i lavoratori precari e saltuari.

Da qui, gli interventi su cinque misure: la definizione di un accordo con il sistema del credito locale. La riprogrammazione dei fondi strutturali ancora disponibili per favorire la ripresa dei settori maggiormente colpiti o per contrastare la disoccupazione di breve termine. La sospensione dei tributi locali, di ogni genere e natura, a fronte di piani industriali di ripresa dell’attività. La verifica degli accantonamenti da armonizzazione derivante dalla riforma contabile. La riduzione del peso della burocrazia sulle imprese.

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