Poliziotto spara e uccide pitbull a Napoli, in un secondo video il cane sanguinante
Sta girando in queste ore un nuovo video che riprende la tragedia avvenuta in via Cesare Rosaroll, nel centro di Napoli, nella tarda mattinata del 12 luglio, quando un poliziotto ha sparato a un cane durante un arresto provocandogli ferite che poi l'hanno ucciso. Nelle immagini si vede l'animale, ferito, che si muove zoppicante e sofferente per strada e si avvicina alla porta di un terraneo, probabilmente quello dove abita, nel tentativo di tornare in casa. Le immagini sono immediatamente successive al video che era circolato il 12 luglio, che riprende proprio le fasi della sparatoria.
La dinamica: ecco come il poliziotto ha sparato al pitbull
Entrambi i video sono ripresi da lontano, sono di bassa qualità e movimentati. In più, nel primo video il cane è per la maggior parte del tempo coperto da un'automobile. Tanto che molti dei commentatori sui social non si sono accorti che il cane aveva azzannato alla caviglia uno degli agenti, parecchi sostengono che stesse soltanto abbaiando o che fosse tenuto al guinzaglio. In realtà, e questo lo si vede osservando bene il video, il cane entra nell'inquadratura all'improvviso e aggredisce l'uomo con la maglia bianca (un agente in borghese), afferrandolo al piede. L'uomo scalcia per farlo staccare e cerca di sollevarsi con le braccia facendo leva su due automobili parcheggiate. Solo allora l'altro poliziotto interviene e spara al cane. Il secondo colpo arriva pochi secondi dopo, quando l'animale, già ferito, si dirige verso gli altri poliziotti.
Perché il poliziotto ha sparato al pitbull
E, in nessuno dei due video, si vede quello che è successo prima. Si trattava di un arresto: la polizia era andata in casa del padrone del cane, un pregiudicato di 25 anni detenuto agli arresti domiciliari, per notificare un ordine di carcerazione. Quando ha capito che sarebbe andato in prigione, però, l'uomo ha aggredito i poliziotti minacciandoli con una pistola (che poi si rivelerà essere finta) e colpendo uno degli agenti al viso con l'arma. Il ragazzo ha spalancato la porta della stanza dove si trovava il cane e lo ha aizzato contro i poliziotti e contro il personale del 118 che nel frattempo era stato fatto intervenire.
Successivamente, la vicenda è proseguita all'esterno ed è quello che si vede nel primo video: il 25enne che viene bloccato dagli agenti e dai rinforzi a manganellate e con lo spray e il cane che, evidentemente nel tentativo di difendere il padrone e dopo essere stato da lui istigato, azzanna uno dei poliziotti.
Alcuni volontari hanno poi riferito di essersi avvicinati per prendersi cura del cane e di essere stati fermati dai poliziotti. Quello che a prima vista sembrerebbe un crudele divieto, però, ha altre motivazioni: nessun agente può autorizzare un civile, seppur volontario animalista, ad avvicinarsi ad un cane che è stato ferito perché aveva aggredito delle persone, in quanto significherebbe mettere anche il nuovo arrivato in una situazione potenzialmente rischiosa.
Il secondo video si ferma prima del soccorso dei poliziotti: una volta tornata la situazione alla normalità, infatti, il cane è stato recuperato da una pattuglia dell'Unità Cinofila e portato al Pronto Soccorso Veterinario del Frullone, dove il pitbull è stato inizialmente giudicato fuori pericolo ma qualche ora dopo è morto.
Il 25enne, trasportato in carcere in virtù dell'ordine di carcerazione, è stato arrestato anche per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Cinque agenti sono finiti in ospedale: quattro per le ferite riportate nella colluttazione col ragazzo, il quinto per il morso del cane alla caviglia.
Avviata una inchiesta sulla morte del cane
È stata avviata una inchiesta della magistratura per chiarire la dinamica dell'episodio e per capire se non ci fossero altre alternative agli spari che hanno ucciso il pitbull. Anche la Questura di Napoli ha avviato accertamenti interni per stabilire se le procedure sono state seguite durante l'arresto.