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Poliziotto ucciso, De Magistris incontra la moglie di Apicella: ‘Non vi lasceremo mai soli’

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha incontrato la famiglia di Lino Apicella, il poliziotto ucciso a Napoli nella notte tra il 26 ed il 27 aprile, dopo che la volante sulla quale viaggiava con un collega, è stata speronata da due ladri che avevano tentato, poco prima, di svaligiare una banca.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha incontrato la vedova di Pasquale Apicella, il poliziotto rimasto ucciso la notte dello scorso 26 aprile, dopo che l'auto di pattuglia, sulla quale si trovava con un collega, era stata violentemente speronata dalla vettura di alcuni ladri che avevano provato poco prima a svaligiare una banca in via Abate Minichini, a Capodichino. Nell'impatto, violentissimo, era rimasto ferito anche il collega di Apicella, l'assistente capo Salvatore Colucci, le cui ferite erano però meno gravi ed è dunque fortunatamente sopravvissuto.

Pasquale Apicella, conosciuto come Lino, era agente scelto della Polizia di Stato. Aveva appena 37 anni, ed ha lasciato una moglie e due bambini piccoli (un maschietto di 6 anni e una femminuccia di 6 mesi). E proprio da loro, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si è recato nella serata di ieri, per portare la vicinanza delle istituzioni alla famiglia del poliziotto, "barbaramente ucciso nell'adempimento del dovere", ha spiegato il primo cittadino partenopeo. "Dopo aver già espresso nell'immediatezza della tragedia il cordoglio della città di Napoli, ho voluto far visita alla moglie. In casa sono stato ricevuto da tutta la famiglia di Lino Apicella: persone semplici, con una profonda dignità e umiltà, determinati e fermi nel pretendere giustizia. La signora Giuliana e i figli di Lino Apicella", ha aggiunto ancora Luigi De Magistris, "non devono essere abbandonati dallo Stato. Ma sono certo che questo non accadrà. Noi comunque staremo loro vicini e non li lasceremo mai soli. A loro il sostegno mio, della giunta e del consiglio comunale di Napoli, tutti uniti nel ricordare un poliziotto perbene". Intanto, proseguono le indagini delle forze dell'ordine sulla vicenda: i due a bordo della vettura che ha speronato la volante sono accusati di omicidio volontario, lesioni dolose, tentata rapina aggravata e ricettazione.

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