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Pompei, sequestrati 5,7 milioni all’ex commissario degli Scavi

Sequestro milionario della Corte dei conti a Marcello Fiore, ex commissario straordinario per l’area archeologica di Pompei, indagato con altri 9 funzionari del Mibact e della Regione Campania.
A cura di Redazione Napoli
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Un sequestro beni da oltre 5,7 milioni di euro è stato disposto dalla Corte dei conti della Campania nei confronti di Marcello Fiori, ex commissario straordinario per l'area archeologica di Pompei, indagato con altri 9 funzionari del Mibact e della Regione Campania. Otre al provvedimento di sequestro conservativo di beni, fino a concorrenza della somma di 5.778.939,05 euro, gli è stato notificato, così come ai nove dirigenti, un invito a fornire deduzioni. L'indagine erariale e' coordinata dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti Donato Luciano, che contesta un danno patrimoniale a Fiori e ai 9 dirigenti che facevano parte, a vario titolo, della Commissione ministeriale di indirizzo e coordinamento che aveva il compito di approvare il piano degli interventi negli Scavi e di assicurarne la congruità rispetto all'obiettivo della messa in sicurezza e salvaguardia dell'area.

L'inchiesta che coinvolge Marcello Fiori

Fiori è indagato per un fatto del 2010, ovvero i lavori complementari realizzati per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l'allestimento scenico del teatro Grande di Pompei. La vicenda era già in una indagine della procura di Torre Annunziata per abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato. Secondo la Procura contabile i lavori ebbero costi esorbitanti rispetto all'obiettivo di messa in sicurezza, conservazione e restauro del patrimonio del sito archeologico. L'affidamento fu effettuato senza gara e sarebbe avvenuto, secondo le accuse, in violazione delle disposizioni emergenziali che imponevano al Commissario delegato l'attuazione delle misure dirette alla messa in sicurezza e salvaguardia dell'area archeologica, tra cui la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria occorrenti per impedire il degrado dei beni archeologici e consentire la piena fruizione ai visitatori, senza alcun riferimento a interventi relativi all'allestimento di strutture o acquisto di attrezzature mobili per spettacoli teatrali.

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