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Porta Capuana, cantiere chiuso: la rabbia di imprese, coop e associazioni

In una lettera a Fanpage.it lo sfogo del Coordinamento “I love Porta Capuana” che raggruppa realtà commerciali, cooperative sociali, associazioni e fondazioni che operano sul territorio: “Di questo passo si rischia che i lavori del grande progetto UNESCO resti una sola “lavata di faccia” destinata all’ennesimo degrado mentre avrebbero dovuto essere una occasione per riqualificare l’intera area”.
A cura di Cir. Pel.
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Il cantiere di Porta Capuana
Il cantiere di Porta Capuana

Il Coordinamento "I love Porta Capuana", del quale fanno parte realtà commerciali, cooperative sociali, associazioni e fondazioni che operano sul territorio, ha sviluppato un progetto per fare di Porta Capuana l’Hub della Città Metropolitana di Napoli e si batte da tempo per la rigenerazione urbana del territorio, a seguito della notizia del nuovo stop ai lavori della zona, ha scritto una lettera aperta che Fanpage.it pubblica:

Gli importanti lavori in via di completamento grazie ai fondi UNESCO hanno determinato un forte disagio per abitanti, esercenti, ristoratori ed imprenditori della zona.
I lavori dovrebbero riportare il quartiere ad una nuova bellezza e vivibilità; ma questo sembra attualmente una chimera impossibile da realizzare.
E’ necessario che sia potenziata la presenza delle istituzioni per raggiungere una normale fruibilità dell’area, ma purtroppo, da quanto appreso dalla vostra testata, i lavori sono stati nuovamente interrotti.
Di questo passo si rischia che i lavori del grande progetto UNESCO resti una sola “lavata di faccia” destinata all’ennesimo degrado mentre avrebbero dovuto essere una occasione per riqualificare l’intera area di Porta Capuana; invece, per un motivo o per un altro, sono un ennesimo disagio alla cittadinanza. Il cantiere è sorto improvvisamente e non condiviso col territorio neanche in fase di progettazione. Le tempistiche non sono state rispettate ed i disagi sono gradualmente incrementati raggiungendo l’attuale livello di invivibilità.

Il cantiere che opera su 2 fronti, procede a rilento; in alcuni giorni vede solo 2 operai al lavoro e, cosa più assurda, intere aree completate sono lasciate a disposizione del cantiere stesso per deposito materiali o per parcheggio. A nessuno degli amministratori viene in mente che quelle aree sono negate alla viabilità e ai percorsi pedonali di cittadini e turisti, costretti a gimcane tra le auto. Il Coordinamento ILPC denuncia un totale stato di abbandono e il non coordinamento degli interventi delle istituzioni su questo territorio che, potenzialmente, sarebbe fonte di ricchezza e riorganizzazione di cui si potrebbe giovare tutta la Città Metropolitana di Napoli.

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