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Ragazza violentata a Marechiaro, 8 minori tornano liberi: “Reato estinto”

Il gup del Tribunale dei Minorenni di Napoli ha emesso la sentenza di non luogo a procedere, in seguito alla messa alla prova, per 8 degli 11 ragazzini coinvolti nello stupro di una coetanea nel maggio 2017 sugli scogli di Marechiaro; tra questi i 3 considerati gli autori materiali della violenza. Il reato è cancellato, non comparirà sulla fedina penale.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Non luogo a procedere in seguito alla messa alla prova. Ovvero, reato cancellato e nessuna traccia sulla fedina penale. Oggi, 22 ottobre, il gup del Tribunale dei Minorenni di Napoli, Marina Ferrara, ha emesso la sentenza nei confronti di 8 degli 11 minorenni ritenuti responsabili, a vario titolo, della violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 15 anni avvenuta sugli scogli di Marechiaro, a Napoli, nel maggio del 2017. La decisione arriva dopo l'esito positivo della "messa alla prova", così come previsto dal codice penale, che mette a disposizione dei minorenni lo strumento per recuperare dai reati commessi che in questo modo non figurano nemmeno sulla fedina penale.

Complessivamente i ragazzini coinvolti in quell'episodio sono 11. Per 8 di loro è stata emessa sentenza di non luogo a procedere, tra questi ci sono i 3 che erano stati raggiunti da misura cautelare perché accusati di aver materialmente commesso lo stupro, favoriti dagli altri; il prossimo gennaio verrano esaminate dal giudice le posizioni degli altri 3 in quanto i legali che li difendono hanno aderito allo sciopero dei penalisti deciso dall'Unione delle Camere Penali Italiane e iniziato lunedì scorso. Le richieste di messa alla prova furono in totale 8 su 11; tre dei ragazzini, destinatari di una misura cautelare, hanno completato di recente il percorso avviato col supporto di un assistente sociale; per alcuni si è reso necessario un periodo di osservazione ulteriore.

I tre minorenni erano stati arrestati nell'ottobre 2017, grazie alla testimonianza della ragazza, che li aveva identificati tramite i loro profili sui social network, e a delicate indagini delle forze dell'ordine; pochi giorni dopo avevano confessato. Ad aprile 2018 erano stati scarcerati per la messa alla prova e assegnati a un programma per aspiranti pizzaioli.

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