Questa mattina, migliaia di immigrati, affiancati dai centri sociali cittadini, sono scesi in strada, mettendo in piedi un corteo per chiedere un accesso più facile al permesso di soggiorno, e più in generale per chiedere più uguaglianza e per lottare per i propri diritti: la manifestazione è partita da piazza Mancini e si è fermata per molto tempo in piazza del Plebiscito. Qui, alle 12.59, però, molti dei presenti, quelli di fede musulmana, si sono inginocchiati per terra e, con il volto rivolto verso La Mecca – in questo caso, verso il Vesuvio, che coincide con l'orientamento della città santa dell'Islam – hanno cominciato a pregare.
Inutile dire che, il colpo d'occhio, è stato più che suggestivo. Questo, per la comunità musulmana, è un periodo dell'anno molto significativo: lo scorso 16 maggio – durerà fino al 14 giugno – è infatti cominciato il Ramadan, il mese di digiuno dall'alba al tramonto. L'Islam prevede infatti, nell'arco della giornata, cinque momenti in cui i fedeli devono raccogliersi, rigorosamente rivolti a La Mecca, in preghiera.
Perché sono tutti rivolti verso il mare?
Quella direzione, ovvero la direzione che da piazza Plebiscito guarda verso via Cesario Console, nella zona che porta al mare e quindi guarda al Vesuvio, stata scelta perché a Napoli è il Vesuvio che si tiene come riferimento per pregare rivolti verso la Mecca come l'Islam prescrive. Alcuni siti di divulgazione islamica hanno mappe satellitari ad hoc che aiutano i fedeli, in qualsiasi parte del globo si trovino, ad orientarsi correttamente, ovemai non si trovassero a pregare in una moschea. C'è da dire che ormai per orientarsi ci sono addirittura app per smartphone e tappetini da preghiera con bussola incorporata.