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Rapina al supermarket, l’auto dei rapinatori-banditi fu colpita da 3 proiettili

All’esame dei Racis di Roma due frammenti di bossolo rinvenuti nel tetto della Lancia Libra sulla quale viaggiavano i due carabinieri-banditi accusati dell’omicidio di Pasquale Prisco. Gli esperti stabiliranno se i colpi siano partiti dall’arma del carabiniere che ha ucciso il giovane titolare del negozio o da una seconda arma.
A cura di Angela Marino
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Dai rilievi degli investigatori nelle indagini coordinate dal pm Carla Bianco per la rapina al market Etè di Ottaviano spunta una nuova evidenza che potrebbe cambiare il quadro della ricostruzione sinora delineato per l'inseguimento e la colluttazione culminati sulla statale 268 con il ferimento di 10 persone e la morte di Pasquale Prisco, unica vittima della tragedia dello scorso 25 marzo. Conficcate nella nell’abitacolo della Lancia Libra sulla quale viaggiavano i due carabinieri arrestati per con l'accusa di omicidio, tentato omicidio plurimo  e rapina aggravata per i fatti di Ottaviano spuntano alcune schegge di proiettile.

Due frammenti di bossolo sono stati rinvenuti nella parte superficie interna del tetto del veicolo di proprietà di Claudio Vitale, il terzo è stato ritrovato conficcato nello sportello dell'auto. A sparare secondo la ricostruzione dei fatto basata sulle testimonianze delle persone coinvolte – gli 8 dipendenti partiti  dell'inseguimento dei rapinatori insieme ai due giovani titolari del market – sarebbe stato solo uno dei due rapinatori, i carabinieri Jacopo Nicchetto e Claudio Vitale, dopo l'impatto contro il guardrail che ha fermato la folle corsa e ha visto scendere dalle auto tutte le persone coinvolte. I colpi che hanno ucciso Pasquale Prisco, il 30enne gestore del negozio provengono proprio dalla pistola (verosimilmente l'arma d'ordinanza) di Nicchetto. Saranno ora gli esami balistici effettuati dal Racis di Roma ad accertare se le schegge trovate nell'auto dei due militari fuggiti dopo aver messo a messo a segno la rapina provengono da colpi esplosi contro la Lancia prima del crash contro il guard rail o se si tratti di frammenti di proiettili partiti dall'arma di Nicchetto e sparati in aria forse durante la colluttazione.

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