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Rapina al supermarket, un video incastra i carabinieri

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno ripreso l’intera scena nel negozio Etè di Ottaviano: l’irruzione, le minacce a mano armato e la fuga. Trovata anche la refurtiva della rapina: da 1300 euro in contante.
A cura di Angela Marino
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Mentre Claudio Vitale e Jacopo Nicchetto, i due i carabinieri che giovedì hanno compiuto la rapina al market Etè di Ottaviano, si trovano in stato di fermo al reparto detentivo, al vaglio degli inquirenti sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza del market del Napoletano dove giovedì i due militari hanno fatto irruzione, obbligando la cassiera a consegnare loro la somma di 1300 euro, l'incasso della giornata. I fatti che sono seguiti all'azione criminalehanno riempito le pagine di cronaca degli ultimi due giorni. I due figli del proprietario, Pasquale e Donato Prisco sono partiti insieme ad altre 6 persone all'inseguimento dei carabinieri-banditi in fuga su una Prisma. Raggiunta la loro auto l'hanno speronata. Poi la colluttazione e gli spari, partiti verosimilmente dalla pistola d'ordinanza di uno dei due militari. Dieci feriti, una vittima, Pasquale Prisco, morto nella notte dopo un delicato intervento chirurgico all'ospedale di. Dapprima ricoverati all’ospedale Martiri di Villa Malata di Sarno i due sono stati ben presto trasferiti al reparto detentivo del al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. già rima che si sapesse del decesso di Prisco, quando dai primi rilievi la dinamica dei fatti è apparsa evidente. Il giovane sarebbe stato ucciso da un proiettile esploso dalla pistola di Nicchetto: l’unica, secondo le risultanze della Polizia scientifica di Salerno, ad aver sparato. È acclarato dunque, che nella colluttazione tra rapinatori e vittime solo i primi hanno aperto il fuoco.

Al vaglio degli inquirenti ci sono due sequenze. La prima mostra l'auto dei due carabinieri-criminali che gira più volte intorno all'esercizio commerciale, probabilmente in attesa del momento propizio per colpire. L'altra drammatica scena è quella della rapina. Vitale e Nicchetto irrompono a mano armata e a volto coperto nel market, intimano alla addetta alla cassa di consegnare loro il denaro: 1300 euro. Le immagini costituiscono una importante base documentale per il decreto di fermo cui i due sono stati sottoposti dalla e che proprio stamattina passerà all'esame del Gip di Nola, incaricato delle indagini. L'accusa per i due è quella di omicidio e tentato omicidio plurimo. Durante i rilievi eseguiti sul punto della 268 dove la Prisma dei militari ha impattato prima che tutti scendessero dalle auto e venisse aperto il fuoco, gli investigatori hanno rinvenuto anche la refurtiva del colpo. Il denaro è stato trovato in fondo alla scarpata sottostante il punto di impatto, all'interno di un sacchetto di plastica. La Procura è ora al lavoro per ricostruire la precisa dinamica dello scontro tra gli 8 inseguitori e i due banditi. Tutti i feriti sono risultati positivi all'esame dello stub. Sulle loro mani la polvere da sparo, tuttavia i bossoli ritrovati sull'asfalto appartengono all'arma di Nicchetto, anch'egli rimasto ferito ad un gluteo. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti quella che il militare possa essere stato temporaneamente disarmato e poi ferito. Secondo le testimonianze dei dipendenti che hanno preso parte all'inseguimento, i due gestori del negozio intendevano solo affrontare i malviventi e recuperare il denaro.

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