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Rifiuti, case, migranti: i centri sociali che l’hanno votato si ribellano a De Magistris

Sull’emergenza alloggiativa, sul mercatino etnico in zona piazza Garibaldi e sull’impianto di compostaggio a Ponticelli è alta la tensione fra centri sociali e De Magistris.
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L'hanno appoggiato, sostenuto, difeso, hanno organizzato eventi di piazza e incontri durante la campagna elettorale. Giovani, entusiasti, fantasiosi: il sostegno migliore per un candidato a sindaco. Ma ora tra Luigi de Magistris e i centri sociali che hanno supportato e cavalcato la sua vittoria elettorale nel 2011 prima e poi in maniera ancora più incisiva durante la rielezione del 2016 dire che è calato il gelo è poco.

«Emergono le contraddizioni» spiega qualcuno degli ex supporter arancioni, usando il linguaggio tipico della sinistra italiana. Le prime crepe interne al fronte ‘arancione' (con svariate sfumature, dal rosso in giù) si potevano individuare dopo gli scontri conseguenti l'arrivo di Matteo Salvini a Napoli nel marzo scorso, quando una parte dei fedelissimi di ‘Giggino' contestò il fronte più duro dei manifestanti protagonista d'un muro contro muro con carabinieri e polizia.

Il problema più grosso sta emergendo in questi giorni. Oggi, 5 luglio, il comitato per il diritto alla casa "Magnammece ‘o pesone" ha occupato stanze del Municipio dopo una colluttazione con gli agenti di Polizia Municipale a presidio del palazzo. «Nel giorno della cittadinanza a Diego Maradona diciamo che la cittadinanza napoletana è nulla senza i diritti di cittadinanza» è la loro motivazione. Lo scontro è tra quel segmento che nella passata consiliatura sostenne con forza l'ex assessore e attuale presidente del Consiglio Comunale Sandro Fucito e il nuovo corso dell'assessore al Bilancio e alla Casa Enrico Panini. Ma c'è dell'altro. Nel variegato, complesso e contraddittorio arcipelago di sigle, movimenti, comitati, coordinamenti, centri sociali, laboratori occupati, cooperative sociali e associazioni c'è una parte che si ‘ribella al ribelle' sindaco. Casus belli? Il mercatino degli immigrati alle spalle della stazione centrale di piazza Garibaldi, sgomberato col pugno duro dai vigili urbani con sommo dispiacere di chi avrebbe invece voluto l'avvio del mercatino etnico promesso e mai avviato.

Poi, la questione rifiuti e Regione Campania: ieri il sindaco partenopeo ha avuto un faccia a faccia con il governatore Vincenzo De Luca. Apriti cielo: malumori sommessi ma chiari, verso questa apertura all'ex sindaco di Salerno, detestato dai centri sociali & co. Sull'impianto di compostaggio a Napoli Est, a Ponticelli parte del Pd anti-De Luca (area Mario Casillo) e i movimenti che si riferiscono a spezzoni ex Rifondazione comunista si sono saldati con l'obiettivo di contrastare il progetto. Non è un caso del resto che in queste ore i vari leader dei centri sociali e i consiglieri comunali di riferimento tacciano. Troppo imbarazzanti le vicende del Maradona party, troppa tensione sfociata nelle proteste sotto Palazzo San Giacomo. E non è escluso che il sindaco decida a breve di confrontarsi con i ‘ribelli'.

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