Rifiuti, mamme protestano davanti all’inceneritore di Acerra: “No ecoballe”
Un gruppo di manifestanti, stanziati davanti all'ingresso dell'inceneritore di Acerra in provincia di Napoli, sta bloccando l'ingresso ai camion diretti allo stabilimento, per protestare contro l'arrivo delle ecoballe provenienti da Coda di volpe di Eboli (Salerno). Ha fatto molto discutere la decisione di indirizzare all'impianto acerrano le tonnellate di ecoballe provenienti dal sito di stoccaggio salernitano, sulla cui "qualità" è scattata l'allerta dei cittadini e dei comitati ambientalisti della Terra dei fuochi.
I manifestanti hanno trascorso l'intera notte davanti all'impianto in località Pantano resistendo ai tentativi delle forze dell'ordine di indurli a spostarsi per consentire l'accesso ai camion carichi di rifiuti. Presenti al sit-in oltre duecento cittadini, tra cui alcune donne appartenenti ad un comitato di mamme, hanno manifestato nei pressi del termovalorizzatore, dove era presente anche il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri insieme ad alcuni consiglieri comunali e al presidio dei vigili urbani per effettuare controlli sui camion diretti all'impianto.
Il sit-in per bloccare l'inresso dei camion era già stato annunciato durante il corteo di protesta contro l'arrivo dei rifiuti da Eboli di qualche giorno fa. Mamme e studenti avevano sfilato al grido di: "No alle ecoballe di Coda di Volpe, e chiusura dell’inceneritore" e avevano aggiunto: "Siamo pronti a bloccare tutto, dobbiamo tutelare la nostra salute e quella dei nostri figli". La preoccupazione dei cittadini si riferisce al contenuto e alla "qualità" delle ecoballe dirette all'impianto: "Non si sa cosa c'è dentro", lamentano.
Ieri anche il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ha invitato il sindaco a compiere "un atto di coraggio" contro l'arrivo delle ecoballe di Eboli, lanciando un appello al presidente della regione Campania Caldoro ed al Prefetto per fermare l'arrivo dei rifiuti salernitani nell'inceneritore acerrano.