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Rifiuti, stop ai viaggi fuori regione. Ampliate aree di trasferenza in Campania

Il Consiglio di Stato ha deciso: stop ai viaggi dei rifiuti senza preventiva autorizzazione del comune ricevente. Sodano: “Sono fiducioso, Napoli non andrà incontro a una nuova emergenza rifiuti”. Tutti i rifiuti urbani non stoccati finiranno nello Stir di Caivano.
A cura di An. Mar.
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Stop ai viaggi dei rifiuti urbani fuori regione. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, qualche giorno fa, ha disposto il divieto di trasferire rifiuti solidi urbani fuori dai confini della Campania senza la preventiva autorizzazione del comune ricevente. Solo i rifiuti urbani speciali, ovvero quelli trattati e  "stabilizzati" negli appositi impianti, potranno essere trasferiti senza specifici accordi tra glie enti locali.

Soadano: "Non ci sono allarmi in vista"

Finora l'unico comune a respingere i camion provenienti dalla Campania è stato quello di Bergamo, ma Asìa, l'azienda Azienda servizi igiene ambientale del Comune di Napoli si sta già preparando per far fronte agli eventuali contraccolpi che potrebbero derivare dalla decisione del Consiglio di Stato. In queste ore si sta infatti provvedendo a rendere più capienti le aree di trasferenza in cui stoccare i rifiuti raccolti dalle strade e destinati ad essere trasferiti negli impianti Stir (ex Cdr) della provincia di Napoli dove vengono "stabilizzati". Tommaso Sodano, assessore all'Ambiente del Comune di Napoli, si dice ottimista: "sono stati convocati tutti i sindaci dell'Ambito territoriale ottimale (Ato) che è un obbligo di legge regionale, e che ci porterà ad avere un'autonomia gestionale con un solo impianto di riferimento che è lo stir di Caivano– fa sapere il vicesindaco  – Abbiamo due mesi da qui a fine anno per ragionare sulla nostra organizzazione e sull'autonomia dell'intero ambito, quindi possiamo guardare con una certa serenità al futuro". "Sui rifiuti non bisogna mai stare sereni, tuttavia non mi sono allarmato – aggiunge – anche se manca ancora il tema degli impianti intermedi".   La nascita dell'Ato e "la disponibilità annunciata anche di Caldoro di rivedere alcune cose rispetto all'impiantistica, possono darci finalmente la possibilità di metterci in condizioni di realizzare un impianto nella zona occidentale di Napoli, così da mettere al sicuro la città per il futuro". "Dalla Regione hanno detto che il termovalorizzatore a Napoli Est non serve, Caldoro e anche noi abbiamo fatto presente al ministro Galletti che si tratta di riscrivere un protocollo tra Ministero dell'Ambiente, Regione Campania e Comune di Napoli".

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