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Rifiuti tossici abbandonati, sequestrata una fabbrica di Torrecuso (Benevento)

Operazione dei carabinieri forestali di Benevento assieme a personale dell’Arpac. Sequestrato un opificio e le sue pertinenze a Torrecuso: tra i rifiuti tossici, scorie di fonderia per almeno 650 metri cubi, polveri prodotte dagli impianti di abbattimento fumi, contenute in numerose buste da imballaggio, diversi metri cubi di elettroliti di batterie esauste e vari accumulatori.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Rifiuti tossici, pericolosi per la salute e per l'ambiente, scoperti nei pressi di una fabbrica a Torrecuso, in provincia di Benevento. I Carabinieri forestali sanniti, assieme a personale dell'Arpac, hanno così sequestrato l'opificio e le sue pertinenze: dai rilievi è emerso che tracce di rifiuti liquidi e solidi erano riversati sul piazzale interno ed esterno all'azienda, ed a contatto con gli agenti atmosferici si riversavano anche nell'ambiente circostante, con conseguente danno ambientale.

Si tratta di un sito che anni fa ospitava un'azienda specializzata nel recupero del piombo da batterie esauste, nel territorio di Torrepalazzo, frazione di Torrecuso. I rifiuti speciali e pericolosi scoperti erano in enormi quantità: tra questi, vi erano anche scorie di fonderia, quando appunto la precedente attività fondeva il piombo. Almeno 650 i metri cubi stimati, risalenti a quasi dieci anni fa. Oltre a questi, sono state trovate le polveri prodotte dagli impianti di abbattimento fumi, contenute in numerose buste di plastica. Presenti anche diversi metri cubi di elettroliti di batterie esauste e vari accumulatori. Alla fine dell'operazione da parte delle forze dell'ordine, tutto è stato posto sotto sequestro, per mettere fine il danno ambientale in corso.

Altri rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi

Già nei giorni scorsi, vi erano state operazioni simili da parte delle forze dell'ordine, in particolare nella Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta: nei guai, in quelle occasioni, erano finite diverse fabbriche, ben tredici, tutte sequestrate perché non rispettavano i vincoli ambientali in materia di inquinamento, con quindici persone che erano state anche denunciate. Anche a San Prisco, nel Casertano, vi era stato un maxi-sequestro di rifiuti tossici, trovati appena fuori il centro abitato, a due passi dal mercato e dallo stadio locale: oltre 70 tonnellate tra amianto, vernici e perfino elettrodomestici abbandonati, su un'area di 2.500 metri quadri che si trova anche al di sopra di un impianto idrico che rifornisce la Città Metropolitana di Napoli.

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