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San Prisco, discarica di amianto e rifiuti tossici a due passi dal mercato e dallo stadio

Maxi-sequestro a San Prisco, nel casertano, di rifiuti tossici appena fuori il centro abitato, a due passi dal mercato e dallo stadio locale. Oltre 70 tonnellate tra amianto, vernici e perfino elettrodomestici abbandonati. L’area si estendeva su 2.500 metri quadri e si trovava al di sopra anche di un impianto idrico che rifornisce la Città Metropolitana di Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una discarica a cielo aperto a due passi dal mercato e dallo stadio di San Prisco, nel Casertano. E' la scoperta fatta dalla Guardia di Finanza di Caserta, che assieme al personale dell'Arpac, ha messo sotto sequestro preventivo un'ampia area che era stata trasformata in discarica abusiva appena fuori il centro abitato di San Prisco. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed eseguito nella giornata di oggi dalle Fiamme Gialle casertane, che avevano segnalato alla Procura locale l'accumulo di rifiuto di vario tipo nei pressi della variante Anas, proprio all'altezza dell'uscita di San Prisco. La montagna di rifiuti era parzialmente nascosta dal cavalcavia stradale e della folta vegetazione, tanto da richiedere un approfondito esame da parte delle forze dell'ordine per capirne la consistenza e la pericolosità.

Proprio sotto l'area sottoposta poi a sequestro per la presenza di rifiuti tossici, le forze dell'ordine hanno scoperto anche la presenza di una conduttura idrica che serve, oltre all'area industriale di Napoli e Caserta, anche la Città Metropolitana di Napoli stessa. Complessivamente, l'area sequestrata è pari a 2.500 metri quadrati e conteneva qualcosa come oltre 70 tonnellate di rifiuti, tra cui lastre di amianto frantumate (e dunque pericolosissime per la salute), guaine bituminose, barattoli di vernice oltre a elettrodomestici fuori uso e materiali di risulta provenienti da attività di costruzione e demolizione. Una tale mole di rifiuti che dunque rende necessario anche pianificare una bonifica dell'area, per evitare ulteriori danni all'ambiente ed alla salute di chi vive in zona.

Scoperte anche 13 aziende e officine che inquinavano

Nella giornata di oggi, sempre nella Terra dei Fuochi, erano state scoperte anche tredici tra aziende e officine che operavano tra le province di Napoli e Caserta: tutte sequestrate perché non rispettavano i vincoli ambientali in materia di inquinamento. Al termine dell'operazione condotta dall'Esercito Italiano congiuntamente alle forze dell'ordine locali, sono state denunciate complessivamente ben quindici persone.

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