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Covid 19

Rimborsi alle cliniche private in Campania per il Covid19, indaga la Corte dei Conti

Soldi pubblici alle cliniche private a prescindere dalle prestazioni erogate. La Corte dei Conti indaga sui rimborsi delle Asl della Campania alle cliniche private per l’emergenza Covid19. Finanziamenti concessi solo per la disponibilità offerta di posti letto, a prescindere dalle prestazioni erogate, come prevedeva l’accordo della Regione Campania con l’Aiop, l’associazione delle case di cura private, siglato in piena pandemia.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Soldi pubblici alle cliniche private a prescindere dalle prestazioni erogate. La Corte dei Conti indaga sui rimborsi delle Asl della Campania alle cliniche private per l'emergenza Covid19. Finanziamenti concessi solo per la disponibilità offerta di posti letto, a prescindere dalle prestazioni erogate, come prevedeva l'accordo della Regione Campania con l'Aiop, l'associazione delle case di cura private, siglato in piena pandemia, nato con l'obiettivo di avere a disposizione più posti letto, sgravando anche gli ospedali pubblici, per poter meglio fronteggiare l'emergenza sanitaria. La Procura della Corte dei Conti della Campania, però, adesso vuole vederci chiaro su come siano stati erogati e utilizzati quei soldi. La Guardia di Finanza sta acquisendo gli atti in queste ore. Il caso era stato denunciato in un esposto alla magistratura contabile dal Movimento 5 Stelle della Regione Campania.

La Guardia di Finanza sta acquisendo gli atti nelle Asl

Sta passando al setaccio il contratto stipulato a fine marzo, in piena pandemia, tra Aiop e Regione Campania, l'indagine della Guardia di Finanza di Napoli (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria) coordinata dalla Corte dei Conti della Campania (sostituto procuratore Davide Vitale) nata in attuazione di una disposizione legislativa che riguardava la possibilità di acquistare, dagli operatori privati (case di cura, cliniche) dei posti letto covid e non covid per fronteggiare l'emergenza sanitaria innescata dal coronavirus. L'accordo in questione è stato stipulato alla fine di marzo, e poi aggiornato. Le Fiamme Gialle e la magistratura contabile puntano il dito contro l'articolo 7 di quell'accordo, nel quale veniva sancita una remunerazione "a prescindere" per i soggetti privati, solo a fronte della disponibilità dei posti letto, per varie tipologie di interventi (di terapia intensiva, ma anche per il mero posto letto) offerti con l'obiettivo di allentare la pressione sull'ospedalità pubblica e consentendole così di procedere all'ampliamento del parco pazienti covid ma anche non covid.

L'intesa, in sostanza, prevede che la sanità privata territorialmente competente e accreditata presso ogni Asl ricevesse in cambio, esclusivamente, di questa sua disponibilità, il 95% del budget a disposizione, anche in mancanza di prestazioni. Ed è questo il punto su cui si stanno concentrando le attenzioni della magistratura contabile campana che al momento non esclude il reato di finanziamento illecito. Secondo quanto emerso dall'attività investigativa, sarebbero state bloccate le erogazioni da parte delle Asl che pure non hanno nascosto la loro contrarietà all'intesa-contratto, ritenendola non conveniente in quanto non supportata da una corrispettiva prestazione. Ciononostante, alcune tranche di pagamento sarebbero stata state erogate.

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