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Rione Sanità, il clan Vastarella cacciava i rivali dalle case. Maxi blitz, 18 arresti

Operazione nel vicoli del centro storico, nel mirino lo storico clan Vastarella. Duecento agenti per assediare il rione Sanità e bloccare l’avanzata del rinato clan che addirittura cacciava i suoi avversari dalle case per spingerli fuori dalla sua zona di influenza malavitosa. Nell’ordinanza della Direzione Distrettuale Antimafia si ricostruisce il contesto che negli ultimi 5 anni ha portato alla ricostituzione del sodalizio criminale e alla sua rinnovata ascesa dopo gli scontri con i clan Genidoni-Esposito e Sequino e il rafforzamento della storica alleanza con Secondigliano.
A cura di Redazione Napoli
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Il blitz al rione Sanità
Il blitz al rione Sanità

Rione Sanità, circa 200 agenti di polizia, a partire dalla notte di sabato 3 marzo hanno cinto il quartiere del centro storico di Napoli per eseguire 18 ordinanze di custodia ai danni di altrettanti presunti affiliati al clan Vastarella, storico sodalizio della zona. Dalle indagini della Squadra mobile è emerso che il clan negli ultimi anni era riuscito ad affermare la propria leadership alla Sanità, con l'uso della forza e costringendo i soggetti ritenuti appartenenti alle organizzazioni rivali ad abbandonare le proprie abitazioni.

Inoltre, gli esponenti del sodalizio malavitoso, da molti anni presente nel rione Sanità e poi rinato con le nuove generazioni sarebbero stati protagonisti di diverse scorribande armate nel quartiere ad ogni ora del giorno e della notte, le cosiddette ‘stese' di camorra. Un episodio del genere, proprio in piazzetta Sanità, costò la vita al giovanissimo Genny Cesarano, vittima innocente di un raid malavitoso mentre era con un gruppo di persone, di notte, dinanzi la chiesa di San Vincenzo. Tra le accuse contestate oggi ai presunti appartenenti al clan, a vario titolo, ci sono: associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma e minaccia.


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Omicidio Esposito al rione Sanità
Omicidio Esposito al rione Sanità

La rinascita del clan Vastarella alla Sanità

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, «hanno consentito – si legge in una nota – di acquisire numerose fonti di prove su promotori e affiliati del clan Vastarella che, negli ultimi anni, ha affermato la propria leadership nel quartiere Sanità, ricorrendo frequentemente all’uso della forza». In realtà grande ruolo hanno avuto le dichiarazioni di ex affiliati che di recente si sono pentiti ed hanno iniziato a collaborare con la procura, nonché attività di intercettazione ambientale e telefonica. Il clan era storicamente retto da Raffaele Vastarella (detenuto dal 2014) e poi dal fratello Patrizio unitamente al figlio Antonio. Patrizio, già condannato per la sua affiliazione al clan Licciardi di Secondigliano, (uno storico sodalizio che risale ai tempi del capostipite, Gennaro alias ‘a scigna, la scimmia, morto in carcere) scarcerato nel luglio 2015 è tornato nel quartiere Sanità ed è riuscito a riaffermare il suo potere criminale, forte dell’appoggio dei suoi familiari (il figlio Antonio, il nipote Fabio, la stessa moglie Dora Staterini, i nipoti Alessandro e Raffaele Ciotola e Mike Korkoi) e dell’alleanza con la Masseria Cardone nell'area Nord a Miano. L'ordinanza ha consentito di ricostruire le fasi degli scontri armati con il clan Esposito-Genidoni, culminati nella cosiddetta strage delle Fontanelle di aprile 2016 in cui rimase ferito anche Ciotola, oggi indagato e con il clan Sequino che hanno fatto registrare, negli ultimi due anni, un clima di vera e propria faida contrassegnato da episodi di inaudita violenza.

In particolare, l’ascesa di Patrizio Vastarella – spiegano gli inquirenti – fu favorita dalla eliminazione, portata a compimento dal gruppo di fuoco di Carlo Lo Russo , di Pietro Esposito, esponente di vertice dell’omonimo clan ucciso il 15 novembre del 2015. Indebolito il clan Esposito-Genidoni causa perdite subite e arresti i Vastarella ebbero dunque via libera per estendere la propria supremazia sul territorio del quartiere Sanità dando inizio ad una nuova faida, tuttora in corso,con altri clan operanti sul territorio.

Tra gli indagati raggiunti dal provvedimento restrittivo figura anche Daniele Pandolfi, di recente scampato ad un agguato camorristico in cui ha perso la vita Antonio Bottone; Salvatore Basile transitato nelle fila del clan Vastarella dal clan Esposito Genidoni, tre donne tra cui la moglie del capo clan Patrizio. "Complimenti alla magistratura ed alla Polizia di Stato di Napoli per gli arresti eseguiti stanotte nei confronti di 18 presunti affiliati al clan Vastarella operante nel quartiere Sanità. Fondamentale il lavoro di magistratura e forze dell'ordine unitamente al lavoro di rinascita del quartiere che Comune, terza Municipalità, associazioni, comitati, parroci ed abitanti stanno mettendo in campo con passione, fatica e successo." Lo afferma in una nota il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

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