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Rissa a Cadice, Emilio Di Puorto: “Sono io quello nel video ma non ricordo di aver dato il calcio”

L’avvocato di Emilio Di Puorto, il giovane coinvolto in una rissa a Cadice che ora si trova in carcere, spiega a Fanpage.it di aver presentato il ricorso per la libertà. «Emilio è un ragazzo sano, che era accompagnato quella sera da ragazzi sani», spiega Cipriano Di Puorto, difensore del giovane. Davanti al giudice il 28enne avrebbe affermato di non ricordare di aver sferrato quel calcio ma di riconoscersi nel video. La sua versione coinciderebbe con quella fornita da Dario Bordoni a Fanpage.it, uno degli altri italiani coinvolti nella rissa (poi scarcerati).
A cura di Gaia Martignetti
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Emilio Di Puorto, il giovane campano che si trova in carcere in Spagna al termine di una rissa, a Cadice, ha riconosciuto se stesso nel video ma non ricorda di aver sferrato il calcio. A ricostruire quella che è il corrispettivo spagnolo dell'udienza di convalida a Fanpage.it  è Cipriani Di Puorto, avvocato del giovane 28enne, coinvolto nella rissa il cui video ha fatto il giro del web e che mostra un ragazzo cadere a terra e ricevere un calcio in pieno volto. L'avvocato racconta che nutrono buone speranze circa la loro richiesta di scarcerazione e spiega che Emilio pur ammettendo di essere lui il ragazzo del video, non ricordava nulla. Cipriani Di Puorto specifica che quello visto è solo parte del video e quindi della zuffa, che sarebbe durata tre ore.

Una dinamica simile era stata fornita anche da un altro dei giovani italiani rilasciati. Dario Bordoni aveva infatti raccontato a Fanpage.it che tutto era cominciato  all'interno del locale Momart, quando un gruppo di ragazzi avrebbe aggredito il più bassino della comitiva di italiani. Erano in cinque contro uno, lo stavano picchiando, stando al racconto del giovane italiano. "Ho visto Maicon che le stava prendendo e sono intervenuto – aveva raccontato Bordoni – ho cercato di calmarli ma ho preso due calci. Ho reagito e ho tirato un pugno a uno di loro. Poi sono arrivati i buttafuori che evidentemente hanno capito e hanno sbattuto fuori quei ragazzi". La rissa sarebbe poi continuata all'esterno con i ragazzi finiti nell'occhio del ciclone per aver difeso un amico dal branco, aveva continuato Bordoni. La stessa dinamica raccontata dall'avvocato di Emilio, che ora si trova ancora in carcere, a Cadice. Il suo destino, conferma l'avvocato che lo difende, è legato a quello del giovane ricoverato in ospedale.

Cadice, parla l'avvocato di Di Puorto

«Abbiamo presentato questa mattina (30 maggio ndr) il ricorso per la libertà, contro il provvedimento di misura cautelare emesso dal giudice», spiega Cipriani Di Puorto che aggiunge «abbiamo allegato l'intera documentazione a sostegno della richiesta di liberazione. Ci aspettiamo che il giudice stesso nei prossimi giorni si ravveda. Emilio è un ragazzo che non ha precedenti penali» continua l'avvocato. «Non c'è pericolo di fuga, perché non c'è possibilità che possa sottrarsi al giudizio dell'autorità spagnola, non c'è possibilità di reiterazione del reato essendo un episodio unico, in cui è stato coinvolto. Quel video ritrae solo gli ultimi secondi di una rissa durata tre ore». L'avvocato sostiene che Emilio abbia avuto un colpo alla testa e che il ragazzo avrebbe raccontato anche al giudice spagnolo questo dettaglio. Non si ricorderebbe quanto fatto. Gli amici, stando sempre al racconto dell'avvocato, gli avrebbero buttato un secchio di acqua in faccia per farlo riprendere. Anche Emilio quindi, tramite il suo avvocato, sembrerebbe confermare la versione fornita da Bordoni a Fanpage.it. «Emilio è incensurato, abbiamo prodotto il suo certificato penale al giudice, l'iscrizione all'università, al programma Erasmus, lo stato di famiglia. Papà imprenditore, fratello avvocato e mamma insegnante. Ha alle spalle un'ottima famiglia, è un ragazzo sano, che era accompagnato quella sera da ragazzi sani», conclude Cipriani Di Puorto. L'accusa nei confronti di Emilio Di Puorto potrebbe cambiare a seconda delle condizioni del ragazzo, ricoverato in ospedale dopo il calcio ricevuto in pieno volto. Per il momento resta in carcere, in attesa della decisione del giudice che nei giorni precedenti aveva scarcerato i tre ragazzi italiani coinvolti nella rissa.

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