I risultati delle Elezioni Regionali in Emilia-Romagna condizioneranno e non poco anche i futuri assetti per le candidature e le alleanze alle prossime Elezioni Regionali in Campania. Il patto fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle tanto auspicato anche all'ombra del Vesuvio per candidare al posto dell'uscente Vincenzo De Luca un altro nome gradito ai pentastellati, come il ministro Sergio Costa si allontana per due fattori. Il primo è ovviamente la sensazione che il Partito democratico sia in netta ascesa nei sondaggi, la seconda è la débâcle 5S in Emilia ma anche e soprattutto in Calabria.
Dunque la strategia di avvicinamento tra le due formazioni che reggono il governo Conte avrà per ora una battuta d'arresto su scala locale e non potrebbe essere altrimenti: il Movimento 5 Stelle non può garantire che col sistema elettorale regionale i suoi candidati siano capaci di rastrellare voti nel territori, elemento fondamentale in una competizione il cui meccanismo si traduce in una sfida all'ultimo consenso, come si è chiaramente visto in Emilia, in bilico fino agli ultimi giorni di sondaggi elettorali ed exit poll. D'altro canto c'è un fattore che preoccupa tutti: nessun candidato papabile in Campania ‘scalda' i cuori. In Emilia-Romagna la differenza l'hanno fatta il movimento delle Sardine, capaci di entusiasmare e veicolare al voto quel centro-sinistra che per anni non aveva più usato la scheda elettorale. In Campania il Pd regionale è afflitto da angosce croniche, quello di Napoli è alle prese con gli scontri per le elezioni Suppletive in cui ha candidato Sandro Ruotolo e con il rapporto con il sindaco uscente Luigi De Magistris e i suoi colonnelli, da Attilio Auricchio ad Alessandra Clemente. Proprio la Clemente, insieme al deputato Paolo Siani, è una delle figure papabili a candidato sindaco di Napoli nel 2021, ma il patto Dem con sinistra, De Magistris ed eventualmente M5S va costruito o scartato definitivamente oggi. Un bel dilemma, non c'è che dire.