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Roberta Bruzzone a Caivano: “Caputo non può aver fatto tutto da solo”

Roberta Bruzzone ha effettuato il primo sopralluogo nel rione Parco Verde di Caivano, dove il 24 giugno 2014 è stata uccisa Fortuna Loffredo, 6 anni. La criminologa è la consulente della famiglia della piccola Chicca.
A cura di Angela Marino
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"Difficilmente Caputo può aver fatto tutto da solo", così Roberta Bruzzone durante il primo sopralluogo nel rione Parco Verde di Caivano, dove il 24 giugno 2014 è stata uccisa Fortuna Loffredo, 6 anni. La criminologa è la consulente della famiglia Loffredo nel caso che vede indagato per omicidio e abusi sessuali sulla bimba il vicino di casa Raimondo Caputo. "Ci sono delle incongruenze con la caduta di Fortuna (precipitata dall'ottavo piano dello stabile il 24 giugno 2014, ndr.) le condizioni in cui è stato trovato il corpo e le testimonianze dei primi testimoni che l hanno vista a terra".

La Bruzzone, consulente in diversi casi di cronaca nera si è rivolta ai residenti delle palazzine di edilizia popolare, esortandoli a collaborare con le indagini. Proprio alcuni degli inquilini sono stati indagati per aver reso false testimonianze ai magistrati inquirenti, che sin dall'inizio si sono scontrati con l'omertà di un territorio in cui è alta la densità criminale e in cui sono stati scoperti altri quattro casi di pedofilia.  "Facciamo un appello a tutte le mamme, siamo qui non solo per Fortuna ma anche per tutti gli altri bambini e i vostri figli". Nello stesso palazzo, in circostanze analoghe a quelle in cui ha perso la vita la piccola Chicca è morto Antonio Giglio, 3 anni, precipitato dal balcone del settimo piano: lo stesso dove sarebbe stata vista l'ultima volta Fortuna. 

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