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Romina del Gaudio, cold case riaperto il caso dopo 15 anni

La diciannovenne fu ritrovata cadavere nel bosco della reale tenuta di Carditello a San Tammaro, nell’estate del 2004. L’autopsia parlerà di un’aggressione a colpi di coltello (uno) e di una pistolettata alla testa. Nel mezzo, forse, una violenza sessuale o un tentativo di stupro. Svolta attesa dall’esame del DNA.
A cura di Angela Marino
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Il caso di Romina Del Gaudio, la diciannovenne trovata cadavere nel bosco della Reale tenuta di Carditello nell'estate del 2014, è stato riaperto. Nuovi elementi investigativi sono stati portati all'attenzione della Procura dal team difensivo che affianca la famiglia della ragazza, l'avvocato Francesco Stefani, la criminologa Luisa D'Aniello e l'investigatore Giacomo Morandi. Una svolta è attesa dall'esame del DNA presente sugli slip della ragazza prelevati sulla scena del ritrovamento.

A gettare nuova luce sul caso anche le risultanze investigative emerse dall'esame di una lettera inviata molti anni fa ad alcuni programmi televisivi e mai presa in considerazione dalla Procura. Nella lettera si descrive il presunto aggressore di Romina riportando il numero di targa dell'auto che guidava quel giorno, numero che ha consentito di identificare il veicolo (ancora in circolazione) e l'identità del suo possessore, un uomo residente nel Casertano, risultato poi essere responsabile di un altro omicidio ai danni di una giovane donna. "Siamo fiduciosi che gli elementi portati all'attenzione della Procura possano finalmente indicarci la strada per l'assassino di Romina" ha detto a Fanpage.it, la criminologa Luisa D'Aniello, che insieme a Giacomo Morandi ha seguito le indagini sul territorio.

I fatti risalgono al giugno del 2004, quando Romina, diciannovenne napoletana, esce di casa per andare a fare il suo lavoro di promoter. Quel giorno gli appuntamenti con i clienti la portano ad Aversa, in provincia di Caserta, dove scompare intorno alle 14. Da quel momento e per i successivi 40 giorni resta una ragazza scomparsa, finché il suo corpo scheletrizzato viene ritrovato, per caso, nella fitta vegetazione del bosco della reggia di Carditello, in località San Tammaro (Caserta). L'autopsia parlerà di un'aggressione ‘dinamica' a colpi di coltello (uno) e di una pistolettata alla testa. Nel mezzo, forse, una violenza sessuale o un tentativo di stupro, come si deduce dagli indumenti tagliati della ragazza ritrovati sulla scena dell'evento.

Il caso è stato oggetto di colpi di scena e segnalazioni rivelatesi fasulle, fino alla morte della mamma di Romina, stroncata da una grave malattia prima di coscere la verità e all'archiviazione del caso. La tenacia dei parenti ancora in vita di Romina e il lavoro del team difensivo subentrato nel 2018 hanno consentito di arrivare a una nuova riapertura del caso, oggi riaperto dalla pm Milena Cozzolino. Secondo quanto ipotizzato finora si tratterebbe di un delitto a sfondo sessuale. Improbabile, appare invece, la pista della camorra vagliata dagli investigatori in questi anni.

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