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Sacchetti di immondizia contro Vincenzo De Luca a Pozzuoli

Il presidente della Regione Campania, a Pozzuoli per l’inaugurazione del nuovo Reparto di Urologia dell’ospedale Santa Maria delle Grazie, una volta salito sul palco è stato bersagliato dal lancio di alcuni sacchetti dell’immondizia. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato.
A cura di Valerio Papadia
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Momenti di tensione questa mattina a Pozzuoli, nella provincia di Napoli: protagonista il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il governatore campano è intervenuto questa mattina all'ospedale Santa Maria delle Grazie per inaugurare il nuovo Reparto di Urlogia: una volta salito sul palco, De Luca è stato bersagliato dal lancio di due sacchetti dell'immondizia – che recavano le foto del governatore e del figlio Roberto De Luca – che hanno colpito lui e le altre autorità sul pulpito, tra cui il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia. Nel nosocomio flegreo sono intervenuti gli uomini della Polizia di Stato: ad effettuare il blitz e a lanciare la spazzatura sono stati militanti dei centri sociali della vicina Giugliano, Stop Biocidio e Laboratorio Insurgencia, che hanno rivendicato la contestazione con un comunicato.

"I comitati Stop Biocidio e il Laboratorio Insurgencia hanno contestato il governatore Vincenzo De Luca all'iniziativa all'ospedale di Pozzuoli dopo averlo già contestato durante la sua conferenza stampa allo Stir di Giugliano. All'indirizzo del governatore abbiamo lanciato sacchetti di rifiuti, gli stessi con i quali pensa di gestire prebende e clientele in Campania, come ha mostrato l'inchiesta giornalistica ‘Bloody Money' di Fanpage.it" si legge nella nota diramata dagli attivisti, che annunciano anche una manifestazione, il prossimo 24 marzo, in piazza a Napoli. contro "chi ha le mani sporche di sangue come De Luca, Passariello e tutti gli affaristi di cui si circondano".

Poco prima, nella stessa Giugliano, all'esterno dello Stir, Vincenzo De Luca, insieme al primo cittadino Antonio Poziello, come annuncia il comunicato, era stato contestato da alcuni attivisti in merito ai nuovi piani di smaltimento delle ecoballe presenti nella discarica di Taverna del Re. I singolari atti di contestazione sono legati quindi anche al coinvolgimento del secondogenito del presidente della Campania, Roberto De Luca, nell'inchiesta di Fanpage.it sulla corruzione nel sistema di smaltimento dei rifiuti all'interno della Regione Campania.

Gli episodi dell’inchiesta

"Se vogliono fermarmi devono spararmi in testa"

Il governatore della Campania ha poi usato parole al vetriolo contro i contestatori. "Non ci facciamo impressionare ed intimidire da queste imbecillità, verranno querelati per diffamazione. Queste sono azioni di plebeismo e camorrismo, sono tentativi di sabotaggio del nostro lavoro, messe in atto per fare provocazione. Ho già detto a questi signori che se vogliono fermarmi devono spararmi alla testa". De Luca è poi tornato anche sull'inchiesta Bloody Money realizzata da Fanpage.it, spiegando: "E' stato ingaggiato un camorrista che attraverso il commercialista di famiglia ha fissato con mio figlio un incontro. Nell'incontro doveva dire, come poi ha detto, solo due parole precise: ecoballe e 15%. Mio figlio non c'entra. Questi sono squadristi che in piena campagna elettorale e a dieci giorni dalle elezioni hanno messo su un'azione infernale. E questa mattina", ha aggiunto ancora il governatore, "è stata fatta un'azione solo per dare titoli alle agenzie ed ai giornali su De Luca".

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