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Salerno, respinto il ricorso al Tar: chiudono le Fonderie Pisano di Fratte

Nuova chiusura per le Fonderie Pisano, dopo la decisione dello scorso 5 ottobre da parte della Regione Campania che aveva ordinato la chiusura per quarantacinque giorni. La società aveva presentato però ricorso al Tar di Salerno, ottenendo una sospensiva, ma alla fine è stato respinto. Soddisfatte le associazione che si battono per la chiusura della “Fonderia dei Veleni”, come spiegato dal presidente del comitato Salute e Vita.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Nuova chiusura per le Fonderie Pisano: il Tar di Salerno ha infatti respinto il ricorso presentato dallo storico opificio di via dei Greci a Fratte, nel salernitano, presentato contro la decisione dello scorso 5 ottobre da parte della Regione Campania, che ne ordinava la chiusura per quarantacinque giorni: un provvedimento figlio dell'inadempimento da parte delle Fonderie alle prescrizioni impartite con la diffida del 4 aprile 2018, che aveva riscontrato la mancata applicazione di nove B.A.T. (Best Available Technologies), prescritte dall'Autorizzazione Integrata Ambientale.

Alla decisione, però, le Fonderie Pisano avevano opposto un ricorso al Tar di Salerno. Ricorso che però è stato respinto: la decisione della Regione, dunque, resta valida. Soddisfatti soprattutto il comitato che da anni si batte per la chiusura delle Fonderie Pisane. "Il diritto alla salute prevale sugli interessi dell'impresa e sugli affari dei Pisano", ha commentato dopo la decisione del Tar il presidente dell'associazione, Lorenzo Forte, "la Salute e la Vita vengono prima di tutto, e non poteva essere diversamente: chiude la "Fonderia dei Veleni". Politica d istituzioni prendano in carico i lavoratori e una volta per tutte si ponga fine all'inquinamento, e si fermi per sempre il mostro di Fratte".

La vicenda è ormai nota, ed aveva portato tempo fa anche ad alcuni episodi di violenza, seppur circoscritti: nel 2016, alcuni operai avevano aggredito dei manifestanti che chiedevano la chiusura dell'impianto, accusato di provocare gravi danni ambientali. Anche alcuni giornalisti presenti all'esterno della fonderia furono aggrediti. A giugno di quest'anno, invece, erano scattati i sigilli da parte della magistratura, che aveva ipotizzato diversi reati tra cui illeciti ambientali.

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