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Salvini annuncia: a Napoli 106 vigili in più. E iniziano gli sgomberi dei centri occupati

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a Napoli e annuncia una stretta sul fronte sicurezza. “Libereremo gli immobili occupati” afferma. Nel mirino ci sono i centri sociali o solo gli alloggi di edilizia popolare occupati senza titolo, spesso col consenso della malavita? Salvini non specifica, ma il sindaco Luigi de Magistris si affretta a difendere gli spazi occupati: “Il ministro non ha chiesto né di proprietà collettive democratiche, né di centri sociali, né di comunità di abitanti che liberano luoghi abbandonati”.
A cura di Redazione Napoli
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«A Napoli arrivano 106 vigili urbani in più, impianti di videosorveglianza, e «c'è la norma rottama motorini nel decreto sicurezza, più un cronoprogramma di sgomberi dei palazzi occupati tra Napoli e provincia, in primis quelli pericolanti e quelli occupati dalla camorra. Quindi sgomberi dettati da criteri oggettivi non dettati da antipatia o simpatia del ministro». A parlare dopo la riunione in prefettura a Napoli è il ministro dell'Interno Matteo Salvini, al termine del comitato per l'ordine pubblico. Nel mirino evidentemente una serie di alloggi di edilizia popolare residenziale occupati senza titolo ma anche immobili occupati da realtà antagoniste, quelli che vengono comunemente definiti "centri sociali". Un elemento che ha fatto alzare la tensione nei giorni scorsi tant'è che oggi Salvini è stato accolto proprio da aderenti ad uno di questi centri sociali, Insurgencia di Capodimonte-Miano, che con la polizia hanno avuto un muro contro muro in Galleria Umberto.

Parte proprio da loro, Salvini: «Mi hanno detto che ci sono i soliti quattro deficienti dei centri sociali», ha commentato. Poi ha spiegato: «Torno a Napoli dopo poco più di un mese con alcuni piccoli ma positivi segnali. In questo mese e mezzo sono stati allontanati circa 140 immigrati presenti nel quartiere Vasto; abbiamo ridotto la presenza, occorre fare ancora. Soprattutto sui controlli delle occupazioni abusive stiamo facendo passi avanti. Abbiamo cronoprogramma, con nomi e cognomi, per rimuovere abusi. Immobili da restituire alla società e alla città. Riportiamo legalità in tutti i quartieri, in tutti i palazzi».

Non sono mancati i rimbrotti al sindaco Luigi de Magistris: «Dal sindaco di Napoli mi aspetto collaborazione, concretezza. Lo vedo parlare molto, parlare di tutto. Ma a volte non di quello che serve a Napoli. L'altra volta l'ho incontrato, è stato molto propositivo, attento, sorridente. Poi uscì dall'incontro, e cominciò a dichiarare ai giornalisti che non avevo combinato niente. Io non riesco a dire una cosa e poi il contrario tra un quarto d'ora. Spero di essere più fortunato col sindaco oggi».

«Il ministro – ha poi dichiarato de Magistris – ha accolto la nostra forte istanza di mettere al primo punto, come esclusivo, lo sgombero degli immobili in cui c'è pericolo per l'incolumità degli abitanti e nei quali ci sia la pervicace prepotenza della camorra che non può determinare l'assegnazione degli alloggi popolari. Su questo non si è parlato di altro e il ministro non ha chiesto né di proprietà collettive democratiche, né di centri sociali, né di comunità di abitanti che liberano luoghi abbandonati».

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