Scontri dopo il comizio di Casa Pound, Potere al Popolo: “Violenza poliziesca”
Dopo lo sfogo del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che si è rivolto direttamente al ministro Minniti e al Governo, chiedendo di fermare la "propaganda fascista", anche Potere al Popolo, il movimento candidato alle prossime elezioni del 4 marzo, condanna duramente l'uso della forza da parte delle forze dell'ordine contro gli attivisti dei centri sociali che ieri, in occasione di un comizio del leader di Casa Pound Simone Di Stefano all'Hotel Ramada, sono stati respinti con la forza nei pressi della Stazione Centrale: 23 di loro, inoltre, sono stati identificati e fermati.
"23 antifascisti denunciati per violenza e resistenza, diversi manifestanti feriti, di cui due hanno avuto bisogno essere medicati in ospedale. Questo il bilancio dell'ennesima prova di forza di polizia e carabinieri contro gli antifascisti. Ancora una volta, dopo i recenti episodi di Pavia, Piacenza, Bologna, la polizia italiana sceglie di schierarsi a difesa di chi impunemente diffonde odio e razzismo, intolleranza e violenza; in una parola: fascismo" si legge in una nota diramata da Potere al Popolo.
Chi difende i principi contenuti nella Costituzione viene manganellato e denunciato. Mentre i corpi dello Stato proteggono e garantiscono agibilità a Casa Pound, che del fascismo fa la sua bandiera, bloccando un'area nevralgica della città e attaccando il corteo antifascista a più riprese. Una prima carica è stata ordinata dal vice-questore Fiorillo nei pressi di Piazza Garibaldi, dopo che le forze dell'ordine avevano circondato e bloccato i manifestanti. Un secondo attacco è avvenuto a pochi passi dalla Questura, dove gli antifascisti si erano radunati per chiedere il rilascio dei 23 fermati" si conclude il comunicato di Potere al Popolo.