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Covid 19

“Scuole chiuse per Covid? Trasformiamole in campi estivi per ragazzi”: la proposta

Lettera del consigliere comunale di Napoli, Nino Simeone a Regione Campania, Città Metropolitana e Comune di Napoli: “Usiamo le scuole pubbliche come campi estivi per i bambini delle famiglie bisognose che non potranno andare al mare. Basta poco per attrezzarle con piscine amovibili, campetti di calcio e giochi. La gestione potrebbe essere fatta da volontari”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Andare al mare quest'estate potrebbe essere un miraggio per molte famiglie, tra ombrelloni distanziati, pannelli di plexiglass attorno ai lettini e costi probabilmente alti. Così, per dare una possibilità ai tanti bimbi della Campania, soprattutto delle famiglie più disagiate, di rinfrescarsi e divertirsi arriva la proposta: “Attrezzare le scuole come campi estivi per i bambini, con le piscine amovibili, campi di calcetto e giochi”. L'idea è partita dal consigliere comunale di Napoli, Nino Simeone, che ha indirizzato una lettera agli assessori alla Scuola e all'Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, della Città Metropolitana di Napoli, Domenico Marrazzo, e del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri. Oggetto: “Usare le scuole per attività sociali e ludiche”.

Arrivano le piscine nelle scuole

“La pandemia legata al Covid19 – scrive Nino Simeone – che ha colpito il nostro Paese avrà gravi ripercussioni economiche su tutti, ma in particolar modo nella nostra regione che vive principalmente di turismo. Le famiglie più disagiate quest'anno andranno ancora più in sofferenza, visto che anche andare su una spiaggia pubblica sarà proibitivo a causa del mantenimento del “distanziamento sociale”. Sarebbe pertanto auspicabile che le scuole che dispongono di spazi aperti potessero dare la propria disponibilità, per il periodo estivo, per far si che tali spazi possano essere sfruttati per fini ludici (campi scuola) dai ragazzi della nostra città, provincia e regione, con la collaborazione delle associazioni di volontariato presenti sul territorio. Si potrebbe pensare ad esempio a montare delle piccole piscine fuori terra che consentirebbero ai ragazzi e alle famiglie più bisognose di poter comunque avere un momento di spensieratezza dalle quotidiane difficoltà. Si darebbe un bel segnale di vicinanza delle istituzioni, a tutti i livelli, alla cittadinanza”.

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