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Sediolini rotti al San Paolo, per il Comune li deve pagare il Calcio Napoli

Scontro sulla sostituzione dei due sediolini in Curva A e B danneggiati dai tifosi dopo la partita col Brescia. Per gli uffici di Palazzo San Giacomo, la riparazione spetta alla Società Sportiva. Se non lo farà procederà il Comune in danno. Intanto, il Club Azzurro ha pagato gli arretrati al Municipio per l’affitto dello stadio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È braccio di ferro sui sediolini nuovi del San Paolo, appena installati per le Universiadi e subito rotti dai tifosi dopo la partita col Brescia. Per il Municipio, infatti, la sostituzione dovrà pagarla il Calcio Napoli, e, se non lo farà, interverrà il Comune in danno. È quanto scrivono gli uffici tecnici di Palazzo San Giacomo in una nota inviata lunedì alla commissione Infrastrutture. Intanto, oggi la Società Sportiva ha saldato i debiti con il Comune, condizione indispensabile per procedere alla firma della Convenzione.

Per il Comune i danni allo stadio durante le partite deve pagarli il Napoli

“Nell'ultimo verbale di riconsegna parziale dell'impianto – scrive il dirigente del Servizio Gestione Grandi Impianti Sportivi il 7 ottobre – successivo all'incontro di calcio Napoli-Brescia, è stata rilevata ed evidenziata la rottura di due sediolini collocati rispettivamente in Curva A e Curva B, per i quali, in caso di inerzia da parte della SSCN, si procederà in ossequio a quanto stabilito dal punto 15,6 del testo convenzionale, alla riparazione in danno nei confronti della predetta società”.

A 3 mesi dalla Convenzione manca ancora la firma

Il San Paolo, infatti, viene spiegato nel documento, “allo stato viene concesso in uso alla SSC Napoli nelle more della sottoscrizione della Convenzione tra Comune di Napoli e la stessa società il cui schema è stato oggetto di presa d'atto da parte del Consiglio comunale con delibera 48 del 16 luglio”. Nella nuova convenzione, infatti, non ancora firmata dal patròn azzurro Aurelio De Laurentiis, viene disciplinata nei dettagli anche la procedura per la consegna dello stadio al Napoli ogni settimana, in previsione delle partite. La convenzione prevede che “Il concedente affida in uso i beni oggetto della presente concessione nello stato di fatto in cui si trovano e il Concessionario, presane visione e conoscenza come tali li accetta con le garanzie”.

Per quanto riguarda le aree e i locali dello stadio destinati allo svolgimento delle partite, “compresi gli spalti”, l'iter prevede che il Comune almeno un giorno lavorativo prima dell'evento calcistico, provvede di concerto con un delegato della SSCN a redigere il verbale di constatazione dello stato dei luoghi e consegna. Il verbale viene sottoscritto da entrambe le parti. Il termine viene prorogato a 48 ore nel caso delle partite di Coppa Uefa o Fifa. La Convenzione prevede poi che il giorno dopo la partita venga effettuato un sopralluogo tecnico in contraddittorio tra gli uffici tecnici comunali e il Calcio Napoli, “per la verifica e la riqualificazione di eventuali danni arrecati all'impianto, di cui verrà redatto apposito verbale di constatazione dello stato dei luoghi e riconsegna degli stessi”.

"A chi spetta la cura dell'impianto durante le partite?"

La verifica degli uffici sulla competenza della sostituzione dei sediolini è arrivata a seguito della richiesta da parte del presidente della commissione Infrastrutture, Nino Simeone, di un approfondimento sulla questione della “competenza e responsabilità della sicurezza e salvaguardia dello stadio durante le partite del Napoli”. Nella nota del 30 settembre Simeone si chiedeva quale fosse la procedura considerato che la Convenzione non era stata ancora stipulata.

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