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Fortuna Loffredo: news sull'omicidio di Caivano

Sentenza Fortuna Loffredo: ergastolo confermato per Caputo, nessuno sconto alla convivente

Omicidio di Fortuna Loffredo, confermato l’ergastolo per Raimondo Caputo, detto “Titò”: l’uomo era stato già condannato in primo grado. Gli inquirenti lo hanno ritenuto colpevole di averla uccisa dopo non essere riuscita a violentarla, scaraventandola dal terrazzo dell’ottavo piano del palazzo dove viveva, nel Parco Iacp di Caivano. Confermati anche i dieci anni di carcere alla ex-convivente.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Confermato anche in secondo grado l'ergastolo per Raimondo Caputo, detto "Titò": l'uomo, accusato e già condannato in primo grado all'ergastolo per la morte di Fortuna Loffredo, la bambina scaraventata dal terrazzo dell'ottavo piano del palazzo dove viveva, nel Parco Iacp di Caivano, è stato dunque nuovamente ritenuto colpevole di averla uccisa dopo non essere riuscita a violentarla. Confermati anche i dieci anni per la sua ex-convivente, Marianna Fabozzi: secondo gli inquirenti,  sarebbe stata sua complice nelle violenze che lo stesso Caputo avrebbe commesso sulle sue figliole. "Ritengo sia stata fatta giustizia, ora mi spetta dare un futuro a gli altri due miei figli", ha detto Mimma Guardato, la madre di Fortuna Loffredo, dopo la lettura della sentenza.

C'era grande attesa, quest'oggi, nel Palazzo di Giustizia di Napoli per la sentenza della Corte di Assise di Appello nei confronti di Raimondo Caputo e Marianna Fabozzi. La madre della giovane vittima, Mimma Guardano, era arrivata al Palazzo di Giustizia con il padre Vicenzo, rilasciando qualche dichiarazione ai giornalisti all'ingresso "Da quando Fortuna non c'è più, sono io che ho preso l'ergastolo. Loro sono dentro, mangiano, bevono e dormono. Io ho preso ergastolo fuori dal carcere". Che poi annuncia che lascerà presto Napoli, e la Campania, "per cambiare vita, per far dimenticare questa brutta storia. Ma dovunque io vada, Chicca sarà sempre con me".

Quasi sicuramente, la donna si trasferirà a Mantova, dove aveva in passato giò trascorso un anno, lavorando in un bar, e portando con sé i suoi due bambini. "Stiamo cercando, con il vescovo di Aversa monsignor Spinillo, di far emigrare Mimma e i suoi due bambini verso il Nord per dare loro un futuro migliore, per trovare un po' di pace", ha aggiunto il parroco del rione, don Maurizio Patriciello, "Devono andare via da quel parco, devono rifarsi una vita e dimenticare quello che è successo. Per Mimma non sarà possibile ma per i bambini cominciare una vita nuova invece lo è".

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