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Sequestrate le pompe funebri Cesarano: sono quelle dei funerali dei Casamonica

I carabinieri hanno sequestrato 7 società di onoranze funebri, secondo gli inquirenti riconducibili alla famiglia Cesarano: per l’accusa venivano utilizzate per continuare a lavorare malgrado l’interdittiva antimafia, arrivata tre anni dopo i funerali di Vittorio Casamonica, gestiti proprio dalla ditta napoletana.
A cura di Nico Falco
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Ufficialmente non avrebbero potuto più lavorare, perché bloccate dall'interdittiva antimafia. Ma, tramite aziende compiacenti, riuscivano ad aggirare il provvedimento della magistratura e a fare affari d'oro ugualmente. Tra le ditte sequestrate dai carabinieri, al termine di una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, c'è anche la "Eredi Cesarano", quella che nel 2015 si occupò dei funerali di Vittorio Casamonica, capostipite del clan attivo a Roma, nella zona dei Castelli Romani, e sul litorale laziale. Esequie all'insegna dello sfarzo, dimostrazione di potere con tanto di carrozza trainata da sei cavalli ed elicottero che si alzò in volo dalla provincia di Napoli per lanciare petali di rosa mentre la carrozza procedeva con la musica de "Il padrino". La Eredi Cesarano venne raggiunta dall'interdittiva antimafia tre anni dopo, nel 2018. L'inchiesta è coordinata dai pm Antonello Ardituro e Maria Di Mauro della Procura di Napoli. Le società che sono finite sotto sequestro, complessivamente sette, sono ritenute riconducibili alla famiglia Cesarano, che secondo gli inquirenti sono strettamente legate ai gruppi criminali mafiosi dei Nuvoletta e dei Polverino di Marano di Napoli; sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Napoli. Del provvedimento si sono occupati i carabinieri di Marano di Napoli e dei Nuclei Investigativi di Napoli e Castello di Cisterna.

Le persone indagate sono invece 21, tutte appartenenti o vicine alla famiglia Cesarano: sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con l'aggravante mafiosa. Le indagini erano partite nel novembre 2018, i carabinieri avevano scoperto che le ditte, che erano destinatarie di interdittiva antimafia, avevano continuare ad accettare incarichi e a occuparsi di funerali tra Marano di Napoli, Calvizzano, Quarto e Pozzuoli. Non potendo figurare ufficialmente, però, si avvalevano dell'aiuto di altre società, attive tra Napoli, Caserta e Frosinone, e avevano anche costituito delle ditte nuove, usando degli ex dipendenti come prestanome o sostituendo gli amministratori di quelle già esistenti. Le altre società chiuse sono "La Fenice", "Cesarano Funeral Flegrea", "Organizzazione Funebre Cesarano", "A.C. Cesarano", "Cesarano Trasporti Funebri" e una impresa individuale.

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